Porta il nome del grande Mennea il progetto di creazione di piste di atletica realizzate grazie all’economia circolare.
“Lo sport ha bisogno di progettazione, innovazione, impegno costante”: questo il pensiero di Pietro Mennea, il famoso velocista ma anche politico e saggista italiano. In suo onore è nata La Pista di Pietro, un progetto ideato da Paolo Masini, Presidente RomaBpa e da Nicolas Meletiou fondatore Esosport, che punta a creare piste di atletica il cui pavimento è realizzato trasformando le scarpe da ginnastica esauste, i copertoni in disuso e le vecchie camere d’aria. Come spiegano i fautori “questo progetto porta con sé una parte del sogno del grande atleta: continuare a correre. Manuela Olivieri, la moglie del campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980 e detentore del primato mondiale per 17 anni, ha aderito all’iniziativa donando un paio di scarpe da corsa del marito, un gesto simbolico per testimoniare che in ogni Pista di Pietro sarà presente una piccola parte appartenuta allo sportivo”.
Una vita dedicata allo sport
La carriera di Mennea è stata un tripudio di successi: nato a Barletta nel 1952, fece 51 presenze in Nazionale e nel 1979 fu primatista mondiale dei 200 con 19.72″, campione Olimpico (1980) nei 200, Campione Europeo (1978) nei 100 e (1974 e 1978) sui 200 per citare solo alcune delle sue imprese sportive ottimamente riuscite. Ha avuto poi una carriera anche in campo politico-professionale, approdando al Parlamento Europeo. E’ scomparso a Roma il 21 marzo 2013.
Valori sociali e ambientali
“Dalla raccolta e dal riciclo di scarpe sportive esauste arriva la conferma che un rifiuto può diventare una risorsa e che il futuro è e deve essere quello di iniziative come questa, basate sulla filosofia del riciclo e dell’economia circolare – spiegano i responsabili – La pista di atletica è lunga 60 metri con tre corsie, è removibile ed itinerante, portatrice del messaggio che lo sport e la sostenibilità ambientale possono diventare un binomio vincente. Il suo cammino nelle scuole d’Italia porterà con sé il messaggio che abbina il valore educativo dello sport all’importanza del riciclo per la salvaguardia dell’ambiente. La pista può essere adottata da scuole, impianti sportivi ed enti locali, anche in forma permanente”.
Stili di vita sani e benessere
La pista di Pietro è stata realizzata con il sostegno della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, il contributo del Credito Sportivo, della Federazione Italiana di Atletica Leggera e di Vibram e si colloca nell’ambito delle iniziative Runfest per incentivare la pratica dello sport, l’adozione di sani stili di vita indicati per favorire salute e benessere psico-fisico”.
Come donare le proprie scarpe
“Per aderire al progetto Esosport run, l’unico progetto di riciclo di scarpe sportive in Italia e in Europa, è possibile inserire le proprie vecchie scarpe in “contenitori in cartone riciclato, presenti nei punti concordati con la Pubblica Amministrazione (scuole, spazi ludici e ricreativi, impianti sportivi, negozi) con la quale sono state stipulate specifiche convenzioni. La raccolta ha come fine ultimo, grazie a un accurato procedimento di separazione della suola dalla tomaia, la generazione di materia prima seconda, che viene donata gratuitamente alle amministrazioni pubbliche. Le vecchie scarpe possono avere una seconda vita, siano esse sneakers, scarpe da running o anche ciabatte infradito, l’importante, per il processo di riciclo, è che la suola sia in gomma”.
_ di Marilisa Cattaneo