Siamo power bank umane, creiamo energia rinnovabile con i nostri gesti. Ma come utilizzarla?
Dagli esperimenti di Galvani fino ai dispositivi indossabili creati negli ultimi anni, l’uomo da sempre ragiona sulla capacità del corpo umano di produrre energia. Ai giorni nostri intanto aumenta il bisogno di generare energia (rinnovabile) per ricaricare i nostri device in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, una necessità che spinge sempre più scienziati, tecnici e aziende a lavorare su soluzioni che consentano di produrre energia utilizzando proprio il corpo umano, l’unica cosa che inevitabilmente portiamo sempre con noi.
Le rane di Luigi Galvani
È d’obbligo, prima di citare alcuni esperimenti più recenti, menzionare Luigi Galvani, colui che si impegnò a dimostrare come i tessuti biologici potessero generare fenomeni elettrici. I suoi esperimenti erano condotti sulle rane e, in particolare, puntavano a dimostrare che ogni essere vivente producesse elettricità nel cervello, la diffondesse attraverso i nervi e la conservasse nei muscoli. Con Galvani, fisica e biologia si fondono. All’epoca però un altro scienziato, Alessandro Volta, mise in parte in ombra i suoi studi grazie all’invenzione della pila, una “macchina” in grado di produrre energia. I loro esperimenti oggi vengono considerati indissolubilmente legati.
Ricaricare la batteria con le proprie scarpe
Due ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison si sono concentrati qualche anno fa su come ricavare energia per ricaricare piccoli dispositivi sfruttando il movimento del corpo. Hanno così immaginato una scarpa che raccoglie l’energia cinetica generata mentre si cammina. Sembrerebbe semplice, in realtà il loro lavoro si è rivelato complicato anche a causa della soluzione innovativa scelta: l’unione di bolle dinamiche al principio dell’elettrowetting inverso, in pratica lo spostamento di piccolissime gocce di liquido conduttivo su superfici composte da isolanti elettrici.
Ricaricare il cellulare con una foglia dorata
Spesso il nostro smartphone si scarica sul più bello, quando vorremmo scattare la foto perfetta o quando avremmo bisogno di orientarci grazie a Google Maps. E se bastasse muovere le dita? Il dispositivo realizzato dall’università americana di Buffalo, in collaborazione con l’Accademia cinese delle scienze, è composto prevalentemente da due sottili strati d’oro. Il prototipo è una piastrina di 1,5 X 1 cm, che in fase di test ha generato una tensione di 124 volt. Non basta per ricaricare uno smartphone ma può accendere 48 luci a Led, quanto basta perché il team si rimettesse all’opera nell’intento di creare una piastrina più grande. Funziona così: tra i due strati d’oro ne viene posizionato uno di silicio, quando si muovono le dita i materiali scorrono uno sull’altro e si genera elettricità grazie al movimento degli elettroni.
Pedala!
Manoj Bhargava è un imprenditore e filantropo indiano naturalizzato statunitense, fondatore della Hans Free Electric, un’azienda che ha come mission quella di portare l’energia elettrica ai più bisognosi. Nel 2015 ha venduto 10 mila cyclette che permettono di generare energia elettrica per un giorno intero anche con una sola ora di utilizzo. Il risparmio di CO2 e il mancato utilizzo di fonti fossili sono soltanto due dei vantaggi: l’imprenditore in realtà punta non solo a garantire energia elettrica nelle zone rurali, molto povere, ma soprattutto a rendere autonome ed autosufficienti, indipendenti dalle eventuali donazioni, seppur indispensabili.
Pedala! (per ottenere uno sconto di pena)
Un esperimento simile, in cui l’energia cinetica si converte in energia elettrica, è stato condotto nella prigione di Santa Rita do Sapucai, in Brasile, non lontano da Sao Paulo. Qui, ad un piccolo gruppo di detenuti è stata offerta la possibilità di uno sconto di pena in cambio delle loro pedalate su biciclette allacciate a batterie di auto. L’energia prodotta è stata utilizzata per illuminare la piazza vicina. Non senza polemiche.
Riscaldare edifici col calore umano
La Jernhusen, una società immobiliare di Stoccolma ha sperimentato un modo di utilizzare il calore umano delle persone che passano per la Stazione Centrale per riscaldare un edificio dall’altra parte della strada. Stiamo parlando di 250 corpi umani al giorno, che camminano, acquistano giornali, bevono e mangiano, compiono azioni che sommate generano una quantità di calore enorme. Il calore in eccesso è stato convertito in acqua calda, che a sua volta è stata pompata nel sistema di riscaldamento del palazzo antistante. Naturalmente, questo meccanismo ha anche generato un risparmio economico notevole in termini di costi energetici, circa il 25%.
L’energia trascinante del ballo
Passi e camminate sono tra i gesti più utilizzati nelle sperimentazioni per generare energia elettrica, anche a scopo dimostrativo. Un’opera di sensibilizzazione raccontata dai giornali di tutto il mondo è quella del gruppo Club4Climate, che è riuscita a creare un night club sostenibile a King’s Cross. Il Surya aveva una pista da ballo in grado di catturare l’energia utile a coprire il 60% del proprio fabbisogno. All’ingresso i clienti dovevano firmare un impegno nella lotta contro i cambiamenti climatici e chi dimostrava di essere arrivato a piedi, in bici o con i mezzi pubblici non pagava il biglietto d’ingresso, risparmiando 10 sterline.
_ di Anna Tita Gallo