Nel 1971 usciva il manifesto alla giustizia e all’ecologia di Marvin Gaye: la musica si fa lotta per un mondo migliore
Cinquant’anni fa, nel 1971 usciva “What’s going on”, il disco simbolo di Marvin Gaye, secondo il magazine Rolling Stone il miglior disco della storia del rock. Potremmo citare tanti esempi di artisti che in questi anni si sono esposti personalmente per dare il loro contributo alla causa e che si sono resi protagonisti di azioni tanto simboliche quanto efficaci. Diamo invece uno sguardo ad un passato non troppo lontano, quando la voce preziosa di una personalità unica ha raccontato le atrocità del suo tempo nello spirito di giustizia ed ecologia. (Foto di copertina: il murale realizzato dall’artista Dreph (Neequaye Dreph Dsane) a Bristol, commissionato dalla Universal Music Group per commemorare il 50esimo anniversario dell’uscita di “What’s Going On”)
Quale sarà il futuro del nostro Pianeta? Il ruolo degli artisti
La risposta a questa domanda assumerà connotati positivi se i fatti daranno ragione ai litri di inchiostro e ai decibel urlati in questi ultimi anni di vero e proprio risveglio ecologico e ambientale. Contano le leggi, gli impegni delle imprese e la cooperazione tra i Paesi ma soprattutto la responsabilità e l’impegno di ognuno di noi per lasciare un mondo migliore alle future generazioni.
Anche gli artisti possono essere importanti in questa lotta. La visibilità e la capacità di influenzare i modelli di comportamento è riconosciuta e amplificata – ai giorni nostri – da quei grandi megafoni comunicativi che sono i social network. Dove le parole e i buoni esempi delle nostre cerchie sociali non arrivano, quelle degli attori, dei musicisti e in generale delle personalità del mondo dello spettacolo possono cogliere il segno, soprattutto tra i più giovani, motore del cambiamento sui temi ambientali e per una maggiore sostenibilità.
Un mondo migliore tra giustizia ed ecologia
“Cosa sta succedendo?”, si chiedeva Marvin Gaye.
Tra la fine dei Sessanta e i Settanta gli Stati Uniti erano nel pieno di grandi cambiamenti sociali e politici. Le contestazioni giovanili e la guerra del Vietnam, l’omicidio Kennedy e le rivolte urbane, le marce di Martin Luther King e l’azione rivoluzionaria delle Black Panther di Malcolm X per la lotta alla segregazione razziale, l’esplosione del movimento hippie e la sua conclusione violenta, nonché la nascita dei movimenti d’opinione ecologisti sul futuro del pianeta avevano segnato la nazione e tutto il mondo occidentale.
Marvin Gaye era già un’artista affermato che con la sua voce aveva cantato dell’amore e dell’amicizia mostrando attenzione ai temi sociali legati alla comunità afroamericana che in quegli anni avevano contribuito e ispirato la necessità di cambiamento nella società americana. Lì dove le parole di Martin Luther King non erano riuscite a colpire nel segno (anche a causa della sua tragica e violenta scomparsa), arrivarono quelle dell’artista di Washington.
Con What’s going on?, Marvin Gaye racconta le vicende di un’umanità soffocata nei volti e nelle lacrime delle famiglie colpite dalla guerra (il Vietnam), dalle illusioni (giustizia e rivincita sociale), dalle dipendenze (alcol e droga), e dagli effetti negativi del degrado e dell’omertà.
Domande sull’avvenire delle generazioni future e sul pianeta che devono trovare risposta nell’impegno dei singoli e del collettivo, oltre l’interesse economico e lo sfruttamento delle risorse e delle persone.
L’ecologia di Marvin Gaye è completa perché vede un futuro migliore per l’uomo solo in relazione con l’ambiente e gli esseri viventi.
Nel brano Mercy mercy me (The ecology), struggente inno ecologico, Gaye chiede perdono a Madre Terra a nome degli uomini con parole semplici e incisive.
Dove sono finiti tutti i cieli blu?
Il veleno è il vento che soffia
Da nord a sud ad est.
Olio sprecato sull’oceano e sui nostri mari
Pesce pieno di mercurio.
Radiazioni sottoterra e nei nostri cieli
Animali e uccelli che vivono vicini stanno morendo.
Abbi pietà di me
Quanti altri abusi dell’uomo può ancora sopportare?
La preghiera di Marvin Gaye segue la disillusione presente in Save the children, dove si chiede a chi importa realmente dei bambini, del loro futuro e del mondo in cui vivranno. Sono tempi duri e senza luce quelli in cui si ritrova a cantare. Chi si prenderà la responsabilità del male fatto ai più piccoli e al loro pianeta? Chi si impegnerà per dare loro speranza?
Quando amare non è sufficiente, lottare sembra non bastare, cosa resta da fare?
Gli ultimi minuti del disco sono dedicati ai suoi fratelli neri, quei cittadini invisibili lasciati morire tra povertà, degrado e brutalità della polizia razzista nei ghetti a cielo aperto delle città americane.
Inner city blues (Make me wanna holler) invita a urlare, a prendersi un momento di sfogo e liberazione in una vita così dura. Un brano che ancora oggi (purtroppo) rimane attuale.
La forza del messaggio di What’s going on sta nell’inquadrare un periodo preciso della storia americana, nell’intercettare voci e problemi che ci suonano ancora tristemente familiari e che ci coinvolgono.
L’opera di Marvin Gaye non dà lezioni di vita, ma invita a non essere indifferenti. Ora che le maglie dell’indifferenza sull’ecologia, sui temi ambientali e sociali si è fatta meno fitta e che la responsabilità sul nostro futuro è diventata collettiva possiamo lasciarci ispirare dalla forza di un disco e di un artista straordinario.
L’eredità musicale e il tributo della FIAT
La grandezza di un’opera e la sua immortalità si possono misurare con l’eredità artistica lasciata e la capacità di entrare nella memoria collettiva.
Nel caso di Marvin Gaye e del suo What’s going on, questa è tangibile sia nei lavori dei contemporanei (come in Songs in the key of life, il concept album di Stevie Wonder sospeso tra leggerezza e impegno sociale), che nell’impronta della musica dei decenni successivi (basti pensare al brano They don’t care about us di Michael Jackson o a Blackened, pezzo robusto e aggressivo dei Metallica).
Tanto diventa importante quanto questa entra a far parte nella cultura pop della società.
Puntuale e ispirato è il tributo celebrato dalla Fiat per il 50° anniversario dall’uscita dell’album. L’occasione è il lancio della nuova 500 full electric, modello innovativo progettato sulla scia della riduzione dell’inquinamento atmosferico e sui temi ambientali dei movimenti per la lotta al cambiamento climatico.
Ritrova l’ispirazione con i brani più belli dedicati all’energia:
ne abbiamo selezionati alcuni in questo articolo
_ di Simone Picchi