Esistono tante canzoni che contengono la parola luce al loro interno, ma non sono così tante quelle che ne parlano realmente. Ecco dieci canzoni italiane che parlano di luce in cui si è voluto tenere conto più dell’importanza che il concetto ricopre nel significato complessivo del brano rispetto alla mera quantità di occorrenze della parola nel testo o nel titolo.
Non si tratta di una classifica, ma più di un discorso che racchiude esempi di concezioni diverse che sono stati attribuite all’elemento “luce” in alcuni testi musicali.
Luce – Elisa (2001)
La prima canzone di questa “speciale” playlist è forse la prima che salta alla mente se si pensa a canzoni che parlano di luce. Con questa canzone la cantautrice friulana Elisa Toffoli, nota semplicemente come Elisa, si è cimentata per la prima volta con la lingua italiana. Prima di allora, infatti, aveva sempre scritto e cantato solamente in lingua inglese. Già in questo senso la canzone potrebbe essere interpretata come una “nuova luce” nella carriera artistica di Elisa, ma non è questo il significato predominante del brano. La luce nel testo della canzone è concepita come un qualcosa di molto più profondo, come un’energia comune che accomuna tutti gli esseri umani, come un riflesso luminoso che comunica qualcosa di noi anche quando ci rifiutiamo di comunicare. Nel dettaglio, Luce di Elisa parla della richiesta disperata di una donna che chiede al suo uomo di parlare, di comunicare, di esprimersi poiché nonostante tutto: “Siamo nella stessa lacrima, come un sole e una stella. Siamo luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra”
Il mio giorno migliore – Giorgia (2011)
“Dimmi cos’è questa luce che viene dall’anima e mi fa ballare. Dimmi cos’è che distende le pieghe dell’anima. Dimmi cos’è. È il mio giorno migliore.” La maggior parte leggeranno queste frasi canticchiando. Nonostante siano passati ben nove anni da quando Giorgia l’ha pubblicato, questo tormentone dell’estate 2011 è ancora nitido nelle nostre menti. Come è nitido il modo in cui è intesa la luce in questa canzone: la luce di chi ha gli occhi che brillano, la luce dell’infatuazione, la luce di un amore che rende i propri giorni migliori.
Nuova Luce – Francesco Renga (2017)
Anche secondo Francesco Renga la luce rappresenta l’amore. Anzi, la Nuova Luce, facendo riferimento al titolo della canzone dove, appunto, essa rappresenta la persona amata e l’insieme dei sentimenti che proviamo per lei che è al centro di tutto. Il brano in maniera molto diretta nel ritornello dice “Sei la mia nuova luce. Sei tutto quello che ho”
Luce – Fiorella Mannoia e Luca Barbarossa (2012)
Nel brano Luce, scritto da Luca Barbarossa nel 2012 ed inciso prima da Fiorella Mannoia e poi, l’anno successivo dallo stesso autore, la luce corrisponde sempre all’amore, ma non all’amore verso la persona amata, bensì all’amore superiore che governa lo stato delle cose. Tuttavia la luce non è concepita come un qualcosa di trascendentale o irraggiungibile, ma come un bene superiore a cui rivolgersi direttamente, senza timore reverenziale, per far ritrovare a tutti la sensibilità nel guardare e vivere le cose del modo.
L’ombra della luce – Franco Battiato (1991)
La luce, invece, in questo caso è concepita come un qualcosa di trascendentale e talmente spirituale da essere al di sopra di ogni concezione umana. Una canzone di un’artista a tutto tondo che definirlo solamente cantautore è riduttivo. Nella produzione artistica del maestro Franco Battiato la spiritualità ha sempre avuto un ruolo rilevante e, in “L’ombra della luce” ha raggiunto il punto più alto della sua ricerca , come da lui stesso affermato. È un brano che rappresenta una riflessione religiosa ed esistenziale; una sorta di preghiera o, citando le filosofie orientali a cui si è ispirato, un mantra. Il concetto di “ombra della luce” corrisponde agli stati d’animo umani che, per quanto in grado di suscitare un senso di gioia, serenità e pace interiore, rappresentano solo un riflesso, quindi un’ombra, rispetto alla grandezza di ciò che c’è di trascendente, quindi la luce.
Fammi sentire la voce – Fabrizio Moro (2007)
Anche Fabrizio Moro si rivolge ad una forza superiore, che, però non è simboleggiata direttamente dalla luce ma è un qualcosa a cui chiedere di poter vedere la luce. Dopo il grande successo di “Pensa”, canzone vincitrice della sezione Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2007 e primo singolo pubblicato dell’omonimo album, Fabrizio Moro scelse come secondo brano da lanciare nelle radio “Fammi sentire la voce”. Il titolo è una frase del ritornello che si ripete, seguito da “Fammi vedere la luce”. Con chi parla l’autore? Con Dio? Con la propria coscienza? Con sé stesso? Non è ben chiaro. Ciò che invece è chiaro è il significato di luce che in questo caso è intesa come la ricerca di risposte. Se infatti spesso si dice di “aver visto la luce dopo il buio” quando si supera un periodo particolarmente difficile, qui il protagonista della canzone chiede esattamente questo: di poter vedere la luce in un periodo in cui non si fida più di niente e nessuno.
Luci d’America – Luciano Ligabue (2019)
Le luce a volte rappresenta il modo in cui guardiamo le cose, l’emozione che ci trasmette un luogo con le sue atmosfere, che non è lo stesso per tutti. Ognuno di noi vede le cose sotto una luce diversa e questa contrapposizione è ciò che rappresenta Luci d’America, il primo singolo uscito a gennaio 2019 che ha anticipato il dodicesimo album in studio di Luciano Ligabue. Queste Luci d’America si contrappongono alle stelle dell’Africa e rappresentano contemporaneamente un viaggio “on the road” ma anche un viaggio nelle diverse luci della nostra anima.
Guarda le luci di questa città – Modà (2019)
Sono quelle di un luogo ben preciso le luci di “Guarda le luci di questa città” dei Modà.
Questa canzone è stata pubblicata nell’autunno del 2019, quindi, pochi mesi fa. Le luci di questa città che Francesco “Kekko” Silvestre racconta sono gli occhi invisibili di un luogo, descritto come se fosse una persona con dei sentimenti che vede passare sulla propria pelle e cambia. La città è vista come una donna amata e le sue luci sono gli occhi che riflettono la sua anima.
Notte prima degli esami – Antonello Venditti (1984)
Come non citare, poi, le luci di Antonello Venditti, quelle luci che si accendono sul palcoscenico dopo anni dalla tappa più importante della vita di ogni adolescente che segna il cambiamento verso l’età adulta. Quelle luci e ci illuminano e mostrano che in fondo, nonostante gli anni e la diversità, siamo sempre gli stessi che eravamo la “Notte prima degli esami” di maturità: “Si accendono le luci qui sul palco, ma quanti amici intorno. Mi viene voglia di cantare. Forse cambiati, certo un po’ diversi. Ma con la voglia ancora di cambiare. Se l’amore è amore…”
Luci a San Siro – Roberto Vecchioni (1971)
Questa rassegna di brani non poteva che concludersi con la canzone che attribuisce alla luce il significato più poetico, più profondo, più nostalgico e più commovente. Le luci di un tempo, di un sentimento, di un luogo del cuore e di un primo amore che con il passare degli anni si sono spente per sempre. Nonostante sia passato quasi mezzo secolo dalla pubblicazione, ancora oggi, ogni volta che il professor Vecchioni conclude la sua canzone più celebre, e forse anche più bella:
“Ma dammi indietro la mia seicento, i miei vent’anni e una ragazza che tu sai. Milano scusa, stavo scherzando. Luci a San Siro non ne accenderanno più” è impossibile non commuoversi.
_ di Andrea Icardi