Grazie ad una speciale vernice neutralizza l’inquinamento come se al suo posto ci fossero 30 alberi
La street art è un mezzo potentissimo per ridare vita ad angoli delle città defilati o periferici, spesso trascurati, in balia del degrado e del grigiore. E’ un mezzo potentissimo anche per comunicare messaggi di sensibilizzazione, incarnati da disegni sui muri o installazioni dal grande impatto visivo. Gli street artist, a loro volta, diventano messaggeri, cantastorie moderni, e la loro arte diventa un dono prezioso per quartieri e strade, calamita per turisti e passanti.
Nel quartiere Ostiense un grande airone sconfigge l’inquinamento
Ogni città ha la sua street art da scoprire, ma sapevate che a Roma esiste il più grande murale mangiasmog d’Europa? Si trova nel quartiere Ostiense, che ospita parecchie opere di street artist internazionali, ed è stato realizzato qualche anno fa con la speciale pittura Arlite.
Per vederlo basta tenere come riferimento via del Porto Fluviale, trovarlo è molto semplice date le dimensioni. Il nome di quest’opera maestosa è “Hunting pollution” (a caccia di inquinamento) ed è stata realizzata da Iena Cruz, all’anagrafe Federico Massa.
Il murale raffigura un enorme airone tricolore – una specie rara – nell’atto di catturare una preda in un mare inquinato. La vernice utilizzata è ecologica, VOC free, e riesce a neutralizzare l’inquinamento tanto quanto uno spazio verde di 30 alberi. Sostanze come ossidi di azoto, benzene e formaldeide vengono “mangiate” fino all’88,8%. Secondo i dati disponibili, 12 metri quadrati di questa vernice sono in grado di cancellare l’inquinamento prodotto in un giorno da un’auto.
Il messaggio dell’arte: la natura vincerà sempre
L’airone rappresenta metaforicamente la natura che tenta di sopravvivere nonostante l’inquinamento che la circonda, rappresentato da un barile rosso da cui spuntano alcuni tentacoli minacciosi. A dominare la scena è comunque l’airone, con i suoi 12 metri e la sua imperiosità. Così come il murale, scaccerà l’inquinamento e rimarrà al proprio posto.
E’ un messaggio di speranza, quello lanciato da Iena Cruz, noto proprio per aver lanciato con le sue opere messaggi anti-inquinamento e sugli effetti della crisi climatica.
L’idea del murale è di Yourban2030, no profit che attraverso l’arte lancia sensibilizza proprio su queste tematiche, in particolare sullo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Globale 2030 promossa dalle Nazioni Unite. “Ho visto questo muro come un’opportunità per poter contribuire al quartiere e condividere qualcosa con il mio quartiere”, ha dichiarato Veronica De Angelis, di Yourban2030, all’epoca dell’inaugurazione.
Intanto il progetto è andato avanti e le 2 facciate dello stesso palazzo non interessate dal murale saranno destinate ad un’altra opera simile. Un bosco di 60 alberi in versione street art – se vogliamo calcolare l’equivalente – per un totale di 2 mila metri quadrati di superficie mangiasmog.
Tecnicamente, la definiscono “street art rigenerativa” o “street art ecologica”. Di sicuro invita a riflettere. Pensiamo allora all’effetto che produrremmo se lasciassimo a casa l’auto quando non ci occorre davvero e se colorassimo le zone grigie delle nostre città con queste pitture intelligenti…
fonte foto archiportale.com
_ di Anna Tita Gallo