La lotta al cambiamento climatico è la sfida più urgente che l’umanità si trova ad affrontare per garantire un vero futuro al pianeta. Come è ben noto, ormai, i mutamenti del clima sono strettamente correlati alla sovraemissione di gas serra nell’atmosfera, in particolar modo di anidride carbonica. L’emissione in eccesso deriva da una serie di concause. Dati alla mano, appare tuttavia chiaro e innegabile come la soluzione del problema passi per la decarbonizzazione e per la transizione verso un utilizzo su larga scala di fonti di energia rinnovabile.
Nel rispetto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che dovranno essere raggiunti entro il 2030, a livello globale ci si sta progressivamente muovendo per realizzare questa essenziale transizione. Ma allo stato attuale delle cose, qual è il punto della situazione sulle energie rinnovabili in Italia? Analizziamo alcuni dati.
Il ruolo delle energie rinnovabili in Italia
A tracciare il quadro dell’energia da fonti rinnovabili in Italia è il recente rapporto del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), un documento annuale sulla diffusione e sugli usi delle Green Energy nel territorio nazionale. Il documento è aggiornato al 2018 ed è articolato tra i settori Elettrico, Termico e Trasporti.
Come puntualizzato nel report, “nel 2018 le fonti rinnovabili di energia (FER) hanno confermato il proprio ruolo di rilievo nel panorama energetico italiano, trovando impiego diffuso sia per la produzione di energia elettrica (settore Elettrico), sia per il riscaldamento e il raffrescamento (settore Termico), sia come biocarburanti utilizzati nel settore dei Trasporti”.
In totale, per l’annata presa in esame, la produzione energetica verde italiana ha coperto il 17,8 per cento dei consumi finali, evidenziando due punti percentuali in più rispetto al 2017 e quattro rispetto al 2016. La quota energetica derivante da fonti rinnovabili continua quindi ad aumentare in maniera costante, seppur a ritmi lenti. Un punto a favore del nostro Paese, tuttavia, è rappresentato dal fatto che l’Italia si dimostra oltre l’obiettivo del 17 per cento di impiego delle rinnovabili nei consumi energetici complessivi, assegnatoci dall’Unione Europea per il 2020.
Il settore che risulta più avvantaggiato è quello Elettrico che assicura il contributo green più elevato sotto il profilo energetico. A fine 2018, la potenza efficiente lorda degli oltre 835.000 impianti a fonti rinnovabili installati in Italia è pari a 54,3 GW. Si riscontra un incremento rispetto al 2017, appena superiore a 1 GW (+2,0%), che è legato principalmente alle nuove installazioni di impianti eolici (+499 MW) e fotovoltaici (+425 MW). La fonte che garantisce il principale contributo alla produzione di energia elettrica da rinnovabili si conferma quella idroelettrica (43% della produzione complessiva, in notevole aumento rispetto al 35% del 2017). Seguono solare (20%), bioenergie (17%), eolica (15%) e geotermia (5%).
Dall’analisi del comparto Termico, emerge che nel 2018 il 19,2% dei consumi energetici nel settore del riscaldamento proviene da FER. I consumi complessivi di energia termica da fonti rinnovabili sono pari a 10,66 Mtep. Di questi, 9,71 Mtep sono consumi diretti delle fonti, attraverso caldaie individuali, stufe, camini, pannelli solari, pompe di calore, impianti di sfruttamento del calore geotermico, mentre 0,95 Mtep sono consumi di calore derivato, ad esempio mediante sistemi di teleriscaldamento alimentati da biomasse. La fonte rinnovabile principale nel settore Termico è la biomassa solida (poco meno di 7 Mtep, senza considerare la frazione biodegradabile dei rifiuti), usata in special modo nel settore domestico sotto forma di legna da ardere o di pellet. Assumono notevole rilievo anche le pompe di calore, mentre sono ancora relativamente contenuti i contributi derivanti dalle altre fonti.
Energie rinnovabili in Italia: i dati regionali
Nel documento vengono riportati anche i dati di sintesi relativi alle varie regioni italiane. Diamo uno sguardo di insieme ai più interessanti.
SETTORE ELETTRICO
Alla fine del 2018, la Lombardia risulta la regione con la più alta concentrazione di potenza installata di impianti FER per la produzione elettrica (15,4% della potenza complessiva a livello nazionale). Al Nord è seguita dal Piemonte (8,7%) e dal Veneto (6,4%). La Toscana, grazie principalmente allo sfruttamento della risorsa geotermica, è invece la regione con maggior potenza installata nel Centro Italia (4,2%). Nel Mezzogiorno, la prima regione per potenza installata è la Puglia (10,2% della potenza nazionale). Seguono la Sicilia (6,5%) e la Campania (5,2%).
Alla Lombardia spetta inoltre il merito di confermarsi come la regione italiana con la maggiore produzione da fonti rinnovabili: 17.094 GWh, pari al 14,9% dei 114.415 GWh prodotti complessivamente nel Paese. Nel Nord segue il Piemonte, con il 9,9% della produzione nazionale. Al Sud primeggia invece la Puglia (8,3%). Nel complesso, la generazione elettrica da fonti rinnovabili è così distribuita tra le tre macro aree: Nord Italia 53,3%, Centro 14,6%, Sud (isole comprese) 32,1%.
SETTORE TERMICO
Nel 2018, la Lombardia concentra poco più del 31% della produzione complessiva di calore derivato prodotto da fonti rinnovabili, seguita da Emilia Romagna (12,6%), Piemonte (11,6%), Veneto (11,5%) e Bolzano (10,4%).
Con il 16,4% del totale nazionale, la Lombardia si attesta anche come la regione contraddistinta da consumi diretti più elevati di energia fornita da collettori solari termici. Al secondo e al terzo posto si collocano rispettivamente il Veneto (13,0%) e il Piemonte (9,7%). Seguono la Sicilia (7,7%), l’Emilia Romagna (6,5%) e Trento (5,6%). Complessivamente, le otto regioni meridionali (Sud e Isole) hanno un peso sui consumi totali del Paese pari al 24,6%.
Presi nel loro complesso, in definitiva, i dati relativi alle energie rinnovabili in Italia sembrano incoraggianti. Il futuro delle fonti rinnovabili è tracciato anche nel nostro Paese. Non ci resta che seguirlo con scrupolo.
_ di Evelyn Baleani