L’Italia è il primo paese in Europa a aver introdotto l’educazione ambientale nelle scuole. Tre istituti si sono distinti per il loro impegno particolare
Per una piena consapevolezza del rispetto dell’ambiente non basta incoraggiare comportamenti virtuosi, ma occorre stimolare le generazioni più giovani a un uso responsabile delle risorse della Terra attraverso attività didattiche interessanti. In quanto a educazione ambientale il nostro Paese resta tra quelli più attenti. E con tre scuole in gara, l’Italia si è fatta ben notare nel progetto Eno Art, una competizione internazionale riservata alle scuole primarie che ogni anno premia le opere riguardanti gli animali in via di estinzione. Si tratta di un riconoscimento indetto da Eno (Environment Online), una rete globale di scuole di ogni ordine e grado che coinvolge oltre 157 Paesi.
Ma la vittoria di Eno Art è solo uno dei tanti traguardi della nostra istruzione. L’Italia infatti è stato il primo paese in Europa a introdurre l’educazione ambientale come materia di studio nei programmi formativi di ogni grado scolastico, registrando risposte complessivamente positive da parte degli studenti. La scuola infatti concorre all’educazione e allo sviluppo delle giovani generazioni e, oltre alle materie tradizionali, la sostenibilità rappresenta la via maestra per formare dei cittadini responsabili.
I progetti italiani premiati
Le cattive abitudini praticate nel corso degli anni hanno portato al rischio di estinzione per piante e animali. Questa tendenza riguarda tutti i continenti. Almeno 1677 specie europee su un totale di 15060 sono considerate in via d’estinzione. Allo stesso tempo, durante il periodo di lockdown abbiamo visto animali che si sono ripresi gli spazi un tempo negati.
Per sensibilizzare i più piccoli al rispetto dell’ambiente, gli insegnanti delle scuole hanno coinvolto gli alunni in lavori di gruppo che poi hanno candidato alle competizioni Eno Art. Il primo posto è andato alla scuola dell’infanzia Le Badie di Montescudaio, in provincia di Pisa, che ha realizzato un’opera con dei materiali di recupero. Al secondo posto si è classificata la scuola Eduardo De Filippo, situata a Giugliano (in provincia di Napoli) che ai propri alunni ha riservato attività legate alla piantumazione degli alberi.
Il valore dell’educazione ambientale
Ma oltre che nel progetto Eno, l’Italia rappresenta un’eccellenza nell’insegnamento dello sviluppo sostenibile nelle scuole. Infatti è stato il primo Paese a istituire la sostenibilità come attività didattica nelle scuole e dal 2020 gli alunni delle scuole italiane hanno la possibilità di imparare il rispetto dell’ambiente per garantire un futuro all’umanità. Ogni anno gli insegnanti sono tenuti a includere 33 ore di formazione sui cambiamenti climatici e tutti gli argomenti legati alla sostenibilità. Le lezioni di educazione allo sviluppo sostenibile vengono inglobate nelle lezioni di educazione civica esistenti, così come in altre materie tradizionali come geografia, matematica e fisica. L’approccio multidisciplinare rende più interessante l’insegnamento dell’educazione ambientale. Non sono moltissime ore ma si tratta comunque di un passo avanti notevole.
Si tratta di un provvedimento il linea con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile redatta dall’Onu, in cui oltre che ad eliminare la povertà e garantire benessere per tutti si esortano i Paesi a creare società inclusive, giuste e pacifiche. L’educazione sostenibile viene insegnata agli studenti di tutti i gradi: da quelli delle scuole elementari fino a quelli delle scuole medie superiori.
Educare i bambini al rispetto dell’ambiente
può diventare un gioco… clicca qui e scopri come!
_ di Matteo Melani