A inizio Marzo è stato introdotto il Plastic-free Certificate, che attesta l’impegno delle aziende nella lotta alla plastica monouso. A rilasciarlo è una giovane start-up bolognese impegnata nella transizione verso l’economia circolare.
La responsabilità ambientale delle imprese è un tema a cui il mondo del business sta prestando sempre più attenzione, un’attenzione che prende il nome di CSR, Corporate Social Responsibility (in italiano Responsabilità Sociale di Impresa) e che costituisce l’insieme di pratiche adottate per conciliare gli obiettivi economici con la sostenibilità, nell’intento di preservare il patrimonio ambientale, sociale e umano.
La crescente importanza data alla CSR nella grande impresa è la prova che la sostenibilità sta entrando a far parte del lessico del mondo del lavoro. Prova anche, senza dubbio, che rientra nell’interesse delle aziende adottare e promuovere quest’attenzione all’ambiente, sia nei riguardi dei consumatori, che valutano sempre di più l’impronta ecologica di un marchio nelle loro scelte d’acquisto, sia per gli investitori, che conseguentemente al cambiamento della domanda stanno mostrando un crescente interesse per la sostenibilità nella valutazione di un’impresa.
Qualsiasi sia la motivazione, l’impatto ambientale del mondo del lavoro va ridotto. È un problema così ampio da poter sembrare insormontabile, eppure è un argomento che va studiato e affrontato con rapidità e approfonditamente. Sono virtualmente infiniti i modi in cui un’azienda può essere più sostenibile, ma partire con la rinuncia alla plastica monouso sul posto di lavoro è sicuramente una strategia che ha un riscontro immediato sul benessere del pianeta: allora come dare risalto alle attività che già si impegnano in questa direzione, e come aiutare quelle che vogliono andare verso un modo di fare impresa più responsabile e circolare?
Una piattaforma virtuale per un cambiamento reale
Una risposta è stata data in questi giorni dalla bolognese Sfridoo, nata nel 2017 e attiva nel settore del waste management circolare. Lo slogan dei tre giovani fondatori, gli architetti Marco Battaglia, Andrea Cavagna e Mario Lazzaroni, è “Dai valore al tuo scarto”; finora la start-up si è occupata di ottimizzazione dei residui e degli avanzi di produzione. Ultimamente, però, la già vincitrice del premio ER.RSI 2019 per gli Innovatori Responsabili ha deciso di avviare un nuovo progetto di economia circolare per le aziende, così a inizio Marzo ha lanciato il portale Plastic-free.
La mission di questa piattaforma virtuale è accelerare “l’impatto delle strategie plastic-free per rendere sostenibile il mondo del lavoro”, e Sfridoo punta a raggiungere questo obiettivo su due fronti: da una parte, valorizzando le imprese già virtuose; dall’altra, fornendo il know-how necessario a quelle realtà pronte ad attuare un cambiamento green nella gestione aziendale. Il portale è nato da uno sforzo corale in direzione della eco-sostenibilità lavorativa ed è stato attivato grazie al supporto di: ART-ER (Attrattività Ricerca Territorio), consorzio dell’Emilia-Romagna per favorire la crescita sostenibile della regione, EIT Climate-KIC, una “comunità di conoscenza ed innovazione” supportata dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia, la società di consulenza e analisi CEPRA (Centro Protezione Ambientale), l’Associazione Internazionale Waste Manager (ASSIWAMA), l’incubatore di startup Nana Bianca e la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Un sostegno alle aziende sostenibili
Con questo progetto la start-up si impegna in due direzioni a valorizzare la sostenibilità ambientale in azienda. La prima, attraverso il rilascio del Plastic-free Certificate, un attestato per le aziende che soddisfano i parametri Plastic-free definiti dalle linee guida di Sfridoo (che seguono i punti dettati dal Ministero dell’Ambiente): l’impresa è sottoposta ad un’attenta valutazione tecnica dell’attuale livello di sostenibilità e dei miglioramenti ottenibili con obiettivi annuali e successivamente viene rilasciata la certificazione. Grazie ad essa, non solo l’impresa può attestare a tutti gli stakeholder aziendali (inclusi gli utenti finali) il suo reale impegno per l’ambiente, ma entra anche a far parte di una rete di aziende sostenibili (chiamate aziende “Plastic Warrior”) attive sul territorio, al momento in Emilia-Romagna ma con l’obiettivo di estendersi a tutta l’Italia. La seconda direzione in cui il portale Plastic-free si impegna riguarda invece quelle imprese che non sono ma desiderano diventare sostenibili: la start-up mette infatti a disposizione kit e guide dettagliate per la riduzione della plastica monouso secondo le necessità e gli impieghi nei vari settori lavorativi, un supporto concreto verso l’adozione di pratiche di sostenibilità per le aziende intenzionate ad avviare una strategia green.
Un esempio da seguire
Si possono osservare nei casi-studio riportati da Sfridoo i risultati concreti della transizione verso un’economia circolare coadiuvata da professionisti nel campo della sostenibilità: per un’azienda nel settore dolciario da circa 300 dipendenti, i cambiamenti attuati hanno permesso di risparmiare in un anno 2.160 kg di plastica, 8 tonnellate di CO2 (pari a 11 alberi piantati a compensazione) e 32.640€ di capitale; per citare la filosofia della start-up, in questo caso è ciò che non è scartato ad avere un enorme valore intrinseco.
É necessario che l’attività promossa da Sfridoo non resti un caso isolato: il mondo del lavoro ha un enorme bisogno di diventare più sostenibile, e c’è bisogno di figure professionali che facciano da guida per favorire questa transizione. Ci si augura allora che altre giovani start-up prendano a cuore questo tipo di ruolo, ed aiutino a creare nuove reti di business basate sulle infinite prospettive dell’economia circolare.
_ di Claudia Rolletto