Diversi comuni italiani hanno aperto spazi verdi per consentire ai residenti di coltivare la terra e produrre miele
Oggi che stanno emergendo i benefici legati all’alimentazione sana, diverse città d’Italia e del mondo si sono attivate per allestire spazi in cui è possibile recuperare il rapporto con la natura con orti e coltivazioni. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, l’apicoltura urbana è stata la prima sperimentazione di coltura nelle grandi città. Inizialmente per scopi di ricerca scientifica, dagli anni Ottanta ha attratto anche gli apicoltori amatoriali. Torino è stata l’apripista dell’apicoltura urbana e oggi conta più di 20 apiari e 150 alveari. Uno spazio dedicato all’apicoltura si trova nell’Orto Botanico che accoglie anche apicoltori principianti.
Alcune città si sono spinte oltre, aprendo orti urbani in cui è possibile coltivare frutta e verdura. Addirittura l’azienda vinicola Bibi Graetz (con sede a Fiesole, in provincia di Firenze) sfruttando lo spazio di un hotel abbandonato, ha dato vita a uno Chateau dove chiunque può partecipare alla vendemmia e sorseggiare i vini all’aperto.
Oltre che un hobby, l’agricoltura urbana conserva anche un valore educativo di spessore. Infatti molte scuole in Italia hanno sposato progetti di educazione ambientale in cui alunni possono coltivare la terra. Insomma il ritorno alla natura conserva benefici per grandi e piccini.
Il boom dell’apicoltura urbana
Nonostante la campagna sia l’habitat naturale delle api, l’apicoltura intensiva e l’uso massiccio di pesticidi hanno decimato la specie degli insetti impollinatori. Così le poche unità rimaste sono emigrate verso le città e le periferie, dove hanno impollinato più fiori rispetto agli ambienti rurali. Secondo uno studio di Nature Research, le api, essendo animali intelligenti, riescono ad adattarsi anche in ambienti come il legno morto o le cave sui muri che si possono trovare anche nelle città. Molte aziende e Pubbliche amministrazioni hanno sfruttato questa tendenza e hanno alveari in contesti urbani, suscitando interesse verso l’apicoltura e dando la possibilità agli appassionati di apicoltura di avere uno spazio di coltura sotto casa. In Italia la città che conta più alveari urbani è Torino e altre città come Berlino, Londra, Copenaghen e Hannover hanno preso esempio.
Quando la campagna incontra la città
Se l’apicoltura è stata la prima sperimentazione di coltura urbana, con gli orti gli abitanti delle città sono entrati veramente in contatto con la natura. Solitamente gli orti urbani sono spazi verdi del demanio che, attraverso i comuni, vengono dati in gestione a singoli cittadini o associazioni per uso agricolo. In questo modo chi vive in mezzo a palazzi o a strade trafficate ha la possibilità di coltivare fiori, frutta e ortaggi e provare esperienze del tutto diverse dal solito. Negli ultimi anni, oltre agli anziani, anche tanti giovani hanno riscoperto l’amore per la terra e la voglia di gustare prodotti genuini. L’orto urbano più grande del mondo si trova a Brooklyn, quartiere di New York, sul tetto di una base della marina militare abbandonata vicino al famoso ponte. L’orto è stato aperto nel 2008 per volontà dell’ingegnere Ben Flanners e con la proprio marchio vende barbabietole, pomodori, patate e altre verdure al dettaglio.
Anche da noi non mancano gli orti urbani e, proprio in questo mese, alcuni comuni come Bergamo e Campi Bisenzio (FI) hanno aperto bandi per l’assegnazione di fondi agricoli urbani.
Il valore educativo della coltura urbana
La coltivazione urbana non rappresenta solo un’occasione per produrre cibi sani, ma per rilassarsi e scaricare lo stress. Alcune aziende hanno messo a disposizione dei propri dipendenti degli orti da coltivare, così da creare un clima di comunità all’interno del posto di lavoro. Si tratta di un fenomeno che esiste soprattutto nella Silicon Valley e che da diverso tempo è adottato da multinazionali come Microsoft, Yahoo e Google.
Ma la coltivazione riveste anche un valore educativo, proprio perché permette ai coltivatori di combattere l’esclusione sociale e la solitudine tipica degli agglomerati urbani. Per esempio proprio Eicom si impegna a diffondere tra i più giovani una cultura green attraverso progetti di educazione ambientale nelle scuole e costruzione di orti e laboratori sul tema energia. Iniziative concrete che i clienti Eicom possono sostenere scegliendo l’offerta di fornitura verde con monopattino elettrico in regalo.
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_ di Matteo Melani