L’IEA, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, ne è certa: la situazione di incertezza attuale porterà con sé un’accelerata sul fronte della transizione energetica verso fonti sostenibili.
Secondo il “World Energy Outlook 2022” dell’IEA la crisi energetica, derivante dalla guerra in Ucraina, avrà come effetto un’accelerazione della transizione energetica. La domanda globale di combustibili fossili è al picco massimo, ma scenderà costantemente dai prossimi anni fino al 2050.
Verso un sistema energetico diverso
I tragici eventi causati dall’invasione russa dell’Ucraina hanno causato effetti che ben conosciamo e che includono l’instabilità globale del mercato energetico. I cambiamenti in corso porteranno ad una velocizzazione della transizione, che di fatto è già in corso.
La domanda di carbone nei prossimi anni diminuirà, la domanda di gas naturale si stabilizzerà entro il 2030 così come quella di petrolio qualche anno dopo, per poi scendere in maniera continua.
Una buona notizia, se non fosse che al 2010 si prevede comunque un innalzamento della temperatura globale di 2,5 gradi centigradi circa, molto lontana dagli obiettivi di lotta ai cambiamenti climatici (1,5 gradi di aumento massimo).
Il segreto per uscire dalla crisi energetica si chiama “rinnovabili” e, se negli anni passati il mondo avesse investito maggiormente in fonti pulite, la crisi stessa non sarebbe mai stata così marcata. Lo dimostrano gli effetti meno evidenti in Paesi che hanno investito in questa direzione, dove il prezzo dell’elettricità non è alto come altrove. Ma per raggiungere la neutralità climatica al 2050 gli investimenti in energia pulita devono più che triplicare, passando di 1.300 mld di dollari di oggi a circa 4.000 mld di dollari entro il 2030. Obiettivo ambizioso che richiede interventi mirati a livello istituzionale.
Gas e nucleare: la posizione dell’Iea
Quando parliamo di transizione energetica parliamo anche di gas naturale e nucleare nel mix energetico? La domanda di gas naturale si esaurirà presto, secondo il report, anche perché è arginata dall’aumento di prezzo e dalla diffusione di soluzioni legate all’efficienza energetica e alle rinnovabili. Il nucleare potrebbe essere di supporto alla transizione ma non in Paesi come il nostro dove non è già presente. In ogni caso non può sostituire le rinnovabili o essere visto come alternativa.
Altro punto interessante del report, le autorizzazioni di giacimenti di petrolio e gas convenzionali: per l’Iea non contribuiscono alla decarbonizzazione. L’Agenzia ritiene invece utile intercettare almeno una parte di quei 260 mld di metri cubi di gas sprecati ogni anno attraverso il flaring e le perdite di metano.
A questo link il report completo: https://bit.ly/3NFWc4B
Transizione energetica e rinnovabili:
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_Anna Tita Gallo