Le tecnologie per l’estrazione e l’accumulo di idrogeno sono embrionali, ma scoprire giacimenti potrebbe essere la vera svolta nelle rinnovabili
Dalla crisi energetica del 2023, l’Europa sembra aver iniziato a prendere più sul serio il tema della transizione energetica. Gli investimenti nelle rinnovabili, non a caso, sono in continua crescita (già da tempo, a onore del vero) e sono sempre di più i ricercatori che si muovono nella direzione di scoprire nuovi modi per produrre energia in modo sostenibile. Un esempio è quanto sta accadendo al fotovoltaico grazie alla scoperta dello Zintl.
Un interessante articolo di National Geographic dello scorso marzo racconta come la scoperta di depositi di idrogeno in una miniera nelle vicinanze di Tirana (in Albania) potrebbe cambiare l’approccio alla ricerca di nuove fonti di energia. Grandi riserve di idrogeno, che ora si lavora per identificare, potrebbero infatti rappresentare una enorme fonte di energia potenzialmente rinnovabile.
La scoperta in Albania
In una miniera di cromo a nordest di Tirana, infatti, è stata individuata una fuoriuscita di gas. Le indagini dei geologi hanno dimostrato come la sostanza gassosa fosse composta per l’84% da idrogeno e che la miniera è in grado di sprigionare non meno di 200 tonnellate di idrogeno l’anno.
Un fatto tutt’altro che banale, perché questa sostanza, comunissima nel cosmo, è molto rara sulla Terra nella sua forma pura. Per questo si va alla ricerca di giacimenti sotterranei da cui estrarre l’idrogeno naturale imprigionato nel sottosuolo. Soprattutto, si cerca un modo per estrarre in modo sostenibile ed economicamente vantaggioso.
Perché l’idrogeno è vantaggioso nel mercato energetico?
Come è possibile impiegare l’idrogeno nel mercato energetico? Prima di provare a dare una risposta, bisogna ammettere che la ricerca, in questo senso, sta ancora avanzando.
Ad ogni modo, l’idrogeno può essere bruciato per generare energia, e il suo unico sottoprodotto è l’acqua, che lo rende una scelta molto pulita rispetto ai combustibili fossili tradizionali (che generano sostanze di scarto ben più inquinanti).
Ma l’idrogeno può anche alimentare celle a combustibile, dispositivi che trasformano, attraverso una reazione chimica, il gas direttamente in elettricità. In sintesi, l’idrogeno è estremamente versatile e può essere utilizzato in modo simile al gas naturale, con il grande vantaggio di ridurre le emissioni di carbonio, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico.
Le prospettive
L’estrazione economica, pulita ed efficiente di idrogeno naturale dalla Terra rimane un obiettivo che richiederà ancora diversi anni per essere pienamente realizzato. Negli anni scorsi si è sempre guardato agli antichi fondi marini come potenziali depositi di idrogeno gassoso, una teoria recentemente confermata. Questi depositi tettonici potrebbero rappresentare l’inizio di una nuova era a basse emissioni di anidride carbonica, alimentata dall’idrogeno, in tutto il mondo.
Tuttavia, la storia è appena agli inizi. Resta incerto se le riserve naturali di idrogeno terrestre siano sufficientemente ampie da soddisfare la domanda energetica globale. Anche in caso affermativo, le tecnologie per l’estrazione efficiente di questo gas e i metodi per accelerare la sua produzione geologica sono ancora allo stadio prototipale (o, comunque, embrionale).
Questa ricerca e sviluppo sono cruciali per il futuro dell’energia sostenibile, poiché il mondo continua a cercare soluzioni per ridurre le emissioni di carbonio e affrontare i cambiamenti climatici (a partire dall’obiettivo di triplicare gli investimenti in energia pulita entro il 2030). Il potenziale dell’idrogeno come risorsa energetica pulita è promettente, ma richiede ulteriori progressi tecnologici e investimenti per diventare una realtà su scala globale.
Sapevi che è possibile “estrarre”
energia green dallo spazio?
_Matteo Donisi