Elettrico e solare: il nuovo volto del trasporto pubblico
Per abbattere le emissioni di anidride carbonica e migliorare la mobilità, molte città in tutto il mondo e in Italia hanno sperimentato soluzioni che invogliano i cittadini privilegiare l’uso dei mezzi pubblici rispetto a quelli privati.
Barcellona, ad esempio, ha recentemente ampliato la flotta di autobus elettrici della società municipale di trasporti TMB (Transports Metropolitans de Barcelona) e ha ordinato 210 nuovi autobus elettrici e ibridi, che andranno a sostituire progressivamente i mezzi a benzina. I nuovi veicoli arriveranno quest’anno e rappresentano un grande passo per migliorare la mobilità e l’ambiente in città. A Londra invece gli autobus a idrogeno sono operativi già da alcuni anni… stiamo parlando proprio dei classici autobus rossi a due piani! Negli ultimi due anni anche molte città italiane hanno sposato la linea della sostenibilità nel trasporto pubblico, sebbene i bus elettrici siano ancora diffusi prevalentemente nelle grandi aree urbane metropolitane e meno nelle cittadine di provincia. Intanto Firenze si prepara a sfoggiare il primo tram elettrico in Italia, in costruzione presso lo stabilimento napoletano di Hitachi.
Un trasporto pubblico non alimentato da fonti fossili
Non c’è dubbio, ad oggi l’elettrico rappresenta la nuova frontiera della mobilità pubblica a basse emissioni. Oltre alle imprese e ai privati, anche le pubbliche amministrazioni hanno sottoscritto contratti con produttori di veicoli elettrici. Gli ultimi dati dell’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA) riferiscono che le vendite di autobus elettrici nell’UE sono aumentate del 18,4% su base annua dal 2019 al 2020, con una produzione che supera i 2000 autobus. Al contrario, la percentuale di motori diesel è diminuita di quasi il 10% in quel periodo. La tendenza è destinata a aumentare e da qui al 2025 gli autobus a combustibili fossili saranno sempre meno.
Trasporto gratuito: una questione che divide
Non tutte le città sembrano però convinte che basti offrire più mezzi pubblici alimentati ad energia elettrica per ridurre l’impatto ambientale dei veicoli privati. Per questo c’è chi tenta un’altra strada: rendere gratuiti i trasporti pubblici. Tallin, capitale dell’Estonia, è stata la prima in Europa a rendere gratuito il trasporto pubblico e dal 2018 tutto il Paese si è adeguato alla scelta. Negli ultimi anni il Lussemburgo e alcune città della Polonia e della Francia hanno eliminato il biglietto per i mezzi pubblici, non solo per gli autobus ma anche per i treni. Se nel breve periodo gli effetti sono stati positivi, nel lungo termine sono emerse alcune perplessità. Innanzitutto la qualità dei trasporti è peggiorata, venendo a mancare il denaro ricavato dalla vendita dei biglietti che veniva destinato a verifiche e manutenzione degli impianti. Ma soprattutto, nonostante la gratuità, le persone che hanno preso tram e autobus non sono aumentate in maniera esponenziale: essendo calata la qualità, anzi, in molti hanno preferito viaggiare con mezzi propri nonostante la gratuità.
Autobus a energia solare: l’esempio di Adelaide
Se in Europa e in America si discute di elettrico e gratuità, Adelaide ha puntato direttamente sul fotovoltaico. La scorsa estate l’amministrazione locale ha lanciato Tindo, un autobus alimentato al 100% da energia solare. Dispone di 40 posti, di cui 25 a sedere, 13 in piedi e 2 riservati ai disabili. La gratuità di viaggio, oltre che per i residenti, vale anche per i turisti. L’autobus passa attraverso i punti principali della città e tocca i siti di interesse turistico. Con una ricarica completa viaggia per 200 km. Un buon esempio di quella che sembrerebbe una rivoluzione ambientale nel trasporto pubblico, ma è più complicato di quanto possa sembrare: l’energia solare applicata alla mobilità richiede ulteriori sperimentazioni e non è quindi un caso che siano ancora troppe poche le città con autobus a pannelli fotovoltaici.
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_Matteo Melani