In occasione della campagna Energica, abbiamo incontrato Lucia Hannau, specialista interculturale e fondatrice di un festival culturale a Torino per parlare di turismo, opportunità e spirito imprenditoriale
Lucia Hannau è una “specialista interculturale”: una definizione apparentemente criptica che, in realtà, nasconde un vulcano di idee. La storia che state per leggere è quella di una donna che, dopo anni trascorsi negli Stati Uniti, fa ritorno in Italia e si ritrova in un Paese rimasto immobile, proprio come l’aveva lasciato. Le difficoltà del rientro e lo “shock” iniziale faranno però scattare in Lucia la molla per utilizzare al meglio l’esperienza all’estero di cui ha fatto tesoro. Grazie anche alla sua capacità di trovare sempre nuove strade e forte della sua nuova prospettiva sull’Italia, Lucia metterà in moto un progetto di accoglienza destinato proprio a chi arriva dal mondo anglosassone in cerca di bellezza, buon cibo e ospitalità. Il risultato si chiama Turin Epicurian Capital.
Il ritorno nel vecchio mondo: “È stato uno shock”
Lucia oggi vive a Torino, dove è nata e dove è tornata dopo oltre dieci anni trascorsi per studio e poi per lavoro negli Stati Uniti. Dopo una tesi sui nativi americani, Lucia diventa un’insegnante di lingue e si fa largo nel mondo accademico.
Tornata a Torino, come primo tentativo tenta di approcciare il nostro mondo accademico, con risultati altalenanti ma in generale deludenti. Il problema che Lucia avverte è soprattutto uno: l’Italia è visibilmente indietro rispetto a meccanismi che negli Stati Uniti erano già rodati da anni. “È stato uno shock culturale. Io tornavo comunque almeno due volte all’anno in Italia per brevi periodi di vacanza, ma la trovavo sempre uguale, non cambiava mai. Mi sono resa conto che negli Stati Uniti eravamo avanti anche tecnologicamente, basti pensare che già attorno al 2000-2002 noi insegnanti mettevamo tutti i voti online, utilizzavamo quotidianamente software per l’insegnamento molto più avanzati di quelli che si utilizzano in Italia oggi per la Dad”, ci spiega.
Dalle sabbie mobili alla ripartenza
Oltre ad essere tornata in un “vecchio mondo” a tutti gli effetti, Lucia si sente come risucchiata dalle sabbie mobili e si scontra con la difficoltà di entrare in contatto con persone e opportunità che le permettano di ritagliarsi uno spazio professionale all’altezza.
Proprio in quel momento di insoddisfazione si rende conto delle potenzialità del contesto attorno a lei e del suo grande vantaggio: avere uno sguardo diverso su Torino e sull’Italia da quello degli italiani e diverso, in ogni caso, da quello del mondo anglosassone, un mondo che tuttavia conosce profondamente e a cui può offrire esperienze di italianità sulla base di una consapevolezza estrema delle aspettative. Le difficoltà diventano uno spunto per mettere in moto la creatività e costruire un progetto nuovo.
Il primo esperimento è quello delle vacanze studio confezionate per gli studenti in arrivo in Italia che, oltre ad accumulare sapere, vengono accompagnati alla scoperta delle tipicità, della cultura, della storia del nostro Paese ed immersi nei nostri ritmi quotidiani autentici, dai lunghi pranzi al rituale delle pause caffè.
Man mano che il progetto cresce, Lucia continua a chiedersi come renderlo sempre più dinamico. Così, si accorge che chi arriva in Italia viene colpito soprattutto da un aspetto, quello enogastronomico. È giunto il momento di compiere un’altra svolta.
Nasce Turin Epicurean Capital
Lucia si focalizza su ciò che la sua prospettiva le permette di cogliere, vale a dire su ciò che davvero i visitatori in arrivo in Italia cercano e apprezzano. Torino, pur non essendo comunicata e promossa come destinazione turistica come Lucia vorrebbe (sarebbe per lei un vantaggio, dato che potrebbe essere rintracciabile più facilmente online), rappresenta in piccolo tutta l’Italia. Si presta perfettamente ad accogliere gli anglosassoni che Lucia conosce così bene.
Ma come trovarli? Lucia si dedica giorno a notte alla comunicazione, ai social in particolare, tessendo relazioni continue con travel blogger, professionisti, produttori di vino, artigiani, chef, fotografi, giornalisti… e decide di proporre un momento in cui, a Torino, tutti possano darsi appuntamento per conoscersi, farsi conoscere e soprattutto fare rete. Tutto ciò che a Lucia sarebbe servito tanto al suo ritorno in Italia.
Turin European Capital diventa una grande rete di persone che dialogano online, nella quale Lucia si inserisce con spunti e racconti dall’Italia, e culmina con un evento di networking a Torino, di cui cura ogni dettaglio, dall’accoglienza alla comunicazione, mentre le pagine virtuali dei social network vivono con dettagli e pezzetti di autentica italianità.
L’altro lato della medaglia è ciò che Lucia offre a Torino, mettendo in vetrina anche quelle piccole realtà commerciali locali che ancora non hanno compreso l’importanza di una presenza online.
“Cibo, vino, stile di vita e metodi di produzione: mi concentro su questo – spiega Lucia – In Italia investiamo tantissimo in termini di tempo e denaro per realizzare prodotti di qualità e l’interesse di chi arriva in Italia mi conferma che questo aspetto vada assolutamente messo in mostra”.
La vita parallela di Lucia, tra yoga e pilates
Negli Stati Uniti Lucia ha dovuto affrontare climi non sempre ideali. Nove anni in Indiana significavano buona parte dell’anno al freddo e con poca luce naturale proveniente dall’esterno durante il giorno. “Si rischia di andare in letargo, se non in depressione! Mi sono avvicinata al power yoga come soluzione e ho scoperto che mi dava una carica di endorfine, un senso di benessere e di rilassamento che durava ore, molto più di altri sport classici che praticavo, ad esempio il nuoto. Tornata in Italia, lo yoga è stato prezioso per recuperare calma e lucidità in momenti difficili come quello iniziale in cui mi sentivo disorientata. Nel 2015 ho iniziato ad insegnarlo”.
Oggi Lucia insegna yoga, pilates e yogalates, i suoi video su YouTube sono seguitissimi, così come i suoi post su turinepi.it e i profili social dedicati a Turin Epicurean Festival.
_ di Anna Tita Gallo