Sappiamo molto di eolico, fotovoltaico e idroelettrico… ma a che punto siamo con i metodi per produrre energia dalle onde del mare?
La produzione di energia pulita da fonti rinnovabili è in costante aumento. La sfida è necessaria per il futuro del nostro Pianeta, non lo scopriamo certo oggi. L’Unione europea è impegnata a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili per realizzare gli obiettivi fissati dal Green Deal, il grande patto per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Azzerare le emissioni di gas serra è uno degli obiettivi più ambiziosi e solo l’innovazione delle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili potrà avvicinarci al risultato.
Il progetto PeWec 2.0: i nuovi test
Il progetto PeWec 2.0 (Pendulum Wave Energy Converter) è il risultato della collaborazione tra Politecnico di Torino e l’agenzia ENEA.
L’impegno dei ricercatori è quello di bilanciare i costi di produzione e le prestazioni del dispositivo, così da competere con le tecnologie già presenti per lo sfruttamento delle onde marine e proporre un’alternativa efficiente ed economica. L’obiettivo preciso è quello di abbattere il costo di produzione sotto i 10 centesimi per chilowattora.
Il dispositivo è composto da uno scafo galleggiante ancorato al fondale e da un pendolo collegato al generatore elettrico impiantato nello scafo che oscillando al ritmo delle onde produce elettricità. Nelle previsioni del team di sviluppo, la versione finale misurerà 15 metri di lunghezza, 23 di larghezza e 7,5 di altezza con una zavorra di oltre 1000 tonnellate.
Finora è stato testato un modello in scala 1:25 presso la vasca navale dell’Università Federico II di Napoli. Questa vasca di collaudo, la più grande del suo genere in Europa, ha permesso di verificare la tenuta e la resistenza della struttura e valutare le prestazioni energetiche anche in condizioni estreme, ricreando onde di diverse dimensioni e movimenti irregolari.
I sensori posizionati nella struttura permettono al motore di lavorare sempre al massimo delle possibilità grazie ai sistemi di previsione del moto ondoso (così da calibrare il settaggio in funzione del cambiamento del mare).
Questi esperimenti sono fondamentali per lo step successivo: realizzare entro il 2025 un modello scala 1 a 1 da testare sulle coste della Sardegna o nel Canale di Sicilia, le tratte che per caratteristiche energetiche possono garantire una produzione maggiore di elettricità.
Energia dalle onde del mare? Solo benefici per l’Italia
Secondo i ricercatori il successo del progetto PeWec 2.0 permetterebbe al nostro paese di sfruttare al meglio il grande potenziale delle sue coste. Infatti, con oltre 8000 chilometri siamo il secondo paese europeo che si affaccia sul Mediterraneo per lunghezza costiera (battuti solo dalla Grecia).
Una tecnologia, quella che produce energia dalle onde del mare che – a differenza di altre rinnovabili come l’eolico e il solare – realizzerebbe elettricità a pieno ritmo anche nei mesi invernali. Senza contare che limiterebbe l’erosione delle coste riducendo la potenza delle onde che raggiungono i litorali.
Inoltre, una decina di strutture installate in mare sarebbero in grado di produrre energia elettrica pulita per circa 3000 abitanti. La fornitura di energia elettrica sarebbe rivolta non solo per l’uso domestico o civile ma anche per quello industriale.
L’Italia conta più di cinquanta isole: pensate a come i sistemi PeWec potrebbero soddisfare il loro fabbisogno energetico!
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_Simone Picchi