Un prototipo di bioedilizia che riduce gli inquinanti atmosferici del 98% sfruttando solo le proprietà naturali di alcune specie vegetali
È ormai noto che le piante e le zone verdi riescono ad abbassare la temperatura dell’aria dai 2° agli 8°C, una consapevolezza che ha spinto molti a riconsiderare l’importanza del verde negli ambienti urbanizzati. Ecco, quindi, che la vegetazione smette di essere un semplice arredo urbano e diviene un elemento in grado di incidere in modo determinante sulla vivibilità. Alcune piante, però, sono anche apprezzate per la loro capacità di pulire e filtrare l’aria. Ed è proprio sfruttando queste proprietà che il neurobiologo Stefano Mancuso e PNAT (un collettivo di architetti, designer e biologi) ha creato La Fabbrica dell’Aria: un dispositivo innovativo di filtrazione botanica che depura l’aria indoor.
Cos’è La Fabbrica dell’Aria
La Fabbrica dell’Aria è un prototipo realizzato a Firenze per la riqualificazione della Manifattura Tabacchi. Si tratta di un progetto di bioedilizia innovativa che sfrutta l’attività delle piante per ridurre l’inquinamento negli spazi chiusi. La Fabbrica dell’Aria si presenta come una grande serra che utilizza la capacità delle piante di assorbire e degradare gli inquinanti atmosferici. Un vero e proprio processo di filtrazione botanica, che purifica, umidifica e rinfresca l’aria degli ambienti indoor. La serra è in grado di filtrare ogni ora 5.000 metri cubi d’aria, riducendo gli inquinanti atmosferici del 98%.
Come funziona il prototipo
L’aria viene canalizzata e fatta circolare all’interno della serra, qui le piante la filtrano e la purificano, riducendo sensibilmente la presenza di inquinanti atmosferici (oltre a diminuire la temperatura e regolare l’umidità). Un’apposita strumentazione digitale è stata studiata e installata per monitorare il processo e i risultati in tempo reale. Una tecnologia pensata per poter essere riprodotta, in futuro, sia su piccola che su larga scala.
Le piante nella serra
La scelta delle specie vegetali utilizzate dalla Fabbrica dell’Aria, naturalmente, non è casuale. Le piante che riempiono la serra sono tutte caratterizzate dalla presenza di foglie ampie poiché la capacità di depurare l’aria migliora all’aumentare della superficie delle foglie. Non meraviglierà, quindi, la presenza di ficus e banani, ma anche felci e altre specie tropicali. Ed è proprio questo cocktail di specie diverse ad aver consentito la creazione di quello che certamente è il primo impianto di depurazione dell’aria completamente naturale e di comprovata efficacia. La Fabbrica è stata infatti testata nel laboratorio LINV di Firenze, che ne ha confermato le potenzialità.
(Fonte immagini: pnat.net)
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_Matteo Donisi