Tutti noi, come ogni essere umano, fin dalla tenera età, subiamo quotidianamente imput (messaggi, suoni, immagini, eccetera) che stimolano la nostra percezione verso qualsiasi tipo di scelta o orientamento fino ad arrivare ad influenzare in modo determinante i nostri comportamenti verso tutto ciò che ci coinvolge: direttamente od indirettamente. Subiamo una tempesta di sollecitazioni che, a volte senza volerlo, ci “guidano” in scelte non sempre totalmente consapevoli. Come mai? Pur non essendo studiosi della storia dell’uomo, tuttavia, possiamo comprenderne il perché.
Partiamo da una delle risposte plausibili: lo spirito di emulazione.
Dall’Enciclopedia Treccani, a proposito di emulazione, si legge: desiderio e ricerca di imitare, eguagliare o superare altri in qualche cosa, e specialmente in comportamenti e qualità particolarmente meritori.
Dal vocabolario Garzanti: atteggiamento di chi cerca di raggiungere o superare gli altri, per lo più in un ambito di valori positivi.
Possiamo, quindi, affermare che siamo alla continua e perenne ricerca di modelli da imitare o eguagliare – perfino superare – soprattutto in ambito di valori positivi.
Siamo inconsciamente e continuamente spinti ad emulare questo o quel personaggio che consideriamo un modello positivo: ognuno di noi ha un’infinità di testimonial a cui si riferisce siano essi persone o immaginari dei quali vorremmo farne parte (esempio classico: la spiaggia di sabbia bianca bagnata da acque cristalline, con un drink in mano e compagnia da urlo).
Dal XX° Secolo in poi, sappiamo che il processo che ci studia fino ad arrivare a condizionare la nostra vita, è il Marketing attraverso le sue molteplici ed evolute forme di comunicazione. Philip Kotler – 85enne guru del marketing – spiega nei suoi corsi che
alla base del successo di un “brand” c’è la conferma di quanto percepisce il consumatore. Ovvero il mantenimento della promessa che intimamente riceviamo nel “subire” la comunicazione.
Ed ogni promessa ha delle sfumature personali al punto che maggiore e ampia è la promessa maggiori sono le probabilità di successo.
Oggi per “promettere” ci sono moltissime forme e la comunicazione migliore spazia su più fronti per “coinvolgere” il maggior numero possibile di destinatari. Vediamo rapidamente alcuni macro-esempi.
La Ferrari, il cui marchio è riconosciuto universalmente come il brand più conosciuto in assoluto, ha saputo costruire un’immagine di sé grazie all’accostamento inconscio ed immediato che ognuno di noi fa con: auto di lusso, sportiva ed esclusiva, fascino, oggetto del desiderio, storia, sogno. E tutto ciò nonostante i risultati sportivi non siano all’altezza della sua fama. Perché? Semplicemente perché è stata fedele alla sua “mission” fin dall’inizio della sua storia che ha costruito un mito che si rinnova continuamente. La promessa continua ad essere mantenuta e, possibilmente, accresciuta nel tempo. E non importa se auto come Bugatti, McLaren, Lamborghini ed altre supercar siano tecnicamente più performanti.
Il Principato di Monaco, Montecarlo. Chi non ha desiderato almeno una volta di entrare nel Casinò di Montecarlo o guidare su alcuni tratti del circuito cittadino più famoso del mondo? È un desiderio universale e tutti coloro che si sono succeduti a “governare” il Principato non hanno fatto altro che accrescere questo desiderio continuando ad aggiornarne il mito. Anche con eventi negativi (ad esempio il non chiaro incidente mortale nel quale perse la vita la Principessa Grace Kelly, icona della classe e dell’eleganza ancora oggi), Montecarlo non ha perso il suo fascino, anzi. Tutti sognano di risiedere nel paradiso fiscale più esclusivo al mondo.
La Coca-Cola: ovvero sinonimo di bevanda gassata conosciuta e bevuta in tutto il mondo. Stesso marchio da sempre, gusto ampliato per venire incontro alle nuove esigenze di un mercato sempre più variegato. Successo travolgente e presenza in molti degli eventi top in tutto il mondo (su tutti il centenario delle Olimpiadi ad Atlanta strappato alla più meritevole Atene che alla storia – fu la prima sede delle Olimpiadi – non seppe associare uno sponsor così influente). Promessa mantenuta e sensazione di bere la bevanda sinonimo di universalità e potere … alla portata di tutti.
Già, lo sponsor. Negli anni 60’, il Carosello era un evento al quale nessuno, bambini in primis, voleva rinunciare. Gli spot erano quasi sempre caratterizzati dalla presenza di personaggi famosi, che grazie alla loro immagine, ci consigliavano questo o quel prodotto. E le persone compravano questo o quel prodotto.
Le Aziende studiano i gusti dei possibili consumatori e gli offrono quello che desiderano a conferma che i loro personaggi o gli eventi a loro graditi sono associati al prodotto/servizio che compreranno.
L’importanza estrema del testimonial che, tuttavia, se perde la sua “positività” o il suo “appeal” viene immediatamente scaricato affinché lo sponsor non crolli nel gradimento dei consumatori: l’ultimo esempio eclatante è stata la rottura del rapporto fra i Benetton ed il fotografo Oliviero Toscani, reo di una battuta estremamente negativa ampliata, forse, a dismisura dai social network.
Oggi i social network, hanno un’importanza determinante poiché amplificano qualsiasi situazione creando un effetto esponenziale dai risultati devastanti sia in positivo che in negativo anche se basati, a volte, su notizie non vere. Ma tutto, ancora una volta, parte dalla promessa: se è mantenuta avremo un ritorno incredibile, se disattesa avremo un grosso danno d’immagine difficile da recuperare.
Arriviamo a noi. Eicom è un’Azienda giovane e, come tale, giustamente ambiziosa. Ha dei modelli a cui si ispira ed è nelle condizioni di migliorarli. Come? Innanzitutto, le persone. Un’Azienda è un insieme di persone ed il suo successo nasce dal contributo delle persone che vi lavorano all’interno. Ma non basta. Le persone devono avere delle linee guida, possibilmente armonizzate con quanto presente all’esterno, ovvero i Clienti che, piaccia o meno, sono i giudici supremi che determinano il risultato finale. La promessa è stata mantenuta oppure no?
Perché un Cliente deve scegliere Eicom rispetto agli “n” fornitori presenti sul mercato che propongono il medesimo prodotto? A questa domanda si deve rispondere quotidianamente in ogni minuto dedicato all’Azienda impegnandosi a dare un contributo alla crescita della stessa perché crescendo l’Azienda crescono le persone e con loro l’affetto e la fedeltà dei Clienti. Tutti, nessuno escluso, sono parte del successo o dell’insuccesso. Tutti: dalla proprietà al collaboratore occasionale perché la promessa è la promessa che tutti fanno al Cliente che si aspetta venga mantenuta su tutti i fronti: il contratto, il promotore, la fattura, il back-office, il sito internet, le iniziative, eccetera.
Il valore di un’Azienda, oggi, è dato dall’indice di fedeltà della Clientela e dal suo quotidiano voler mantenerne il rapporto. È semplice: si può fare.
_ di Federico Pesenti