L’edilizia del futuro sarà bella, elegante e verde. Ecco il buon esempio di un edificio sperimentale in Germania
L’interesse e l’importanza data alla sostenibilità ambientale dei progetti di nuovi e grandi edifici sta rendendo le nostre città più vivibili e dalle tinte green. La strada per un futuro a impatto zero è ancora lunga, ma è ormai tracciata e non si può più tornare indietro.
Se guardiamo alle strutture proiettate verso il futuro, riconosciamo i tentativi di ridurre gli sprechi energetici e l’emissione di sostanze dannose nell’atmosfera e l’attenzione per reintegrare quanto prodotto in un circolo di sostenibilità che migliori la vita di tutti.
Le forme e i colori utilizzati, più che i materiali utilizzati per la costruzione, ci suggeriscono l’attenzione verso questi temi ed entrano a far parte del nostro immaginario cambiando la percezione di quello che deve essere il futuro delle nostre città: verde, pulito e sostenibile.
Il condominio verde di Torino o il famoso bosco verticale di Milano, con le loro facciate ricoperte di ogni genere di piante e alberi rappresentano alla perfezione l’idea quello che può essere l’avvenire di un edificio sostenibile in cui spazi verdi e necessità abitative convivono e si alimentano a vicenda.
Ma è nell’edilizia degli ambienti misti, dedicati alla cultura quanto ai servizi, che mondo green e modernità si incontrano con più interesse, in autentici capolavori di architettura e bellezza.
Oggi ci spostiamo a Düsseldorf per parlarvi del Kö-Bogen II, l’edificio sostenibile con la facciata verde più grande d’Europa!
Un edificio sostenibile con la facciata ricoperta di verde
La città tedesca, una delle più importanti della Germania per la sua economia e per la vivacità culturale, non è nuova alle innovazioni.
Economia e politica ma soprattutto arte, architettura e design sono tra i pilastri del continuo rinnovamento di questo centro tra i più celebri d’Europa.
Nel cuore della città trova spazio questo complesso futuristico, progettato dallo studio Ingenhoven Architects, ispirato al movimento della Land Art, già entrato nel libro di record al momento della sua inaugurazione.
Ribattezzato come l’edificio con la più grande facciata verde d’Europa, è rivestito con oltre 8 chilometri di siepi di carpino, specie diffusa localmente e scelta per le sue caratteristiche: infatti è in grado di resistere al meglio alle condizioni climatiche e metereologiche dell’area e necessita di poca cura e manutenzione.
L’edificio centrale è il risultato di due strutture che danno vita a un vero e proprio giardino inclinato fino a 40 gradi, dove piante e vetrate si susseguono in disegni geometrici ipnotici.
La vegetazione è alimentata da un sistema intelligente di raccolta di acqua piovana raccolta sul tetto poi utilizzata per la sua irrigazione, anche nei mesi invernali con meno giorni di pioggia.
Efficienza e bellezza. Le foglie di carpino offrono un ampio spettro di colori: dal verde acceso dell’estate alla doratura marrone delle sue foglie che “splende” durante l’inverno.
Una “muro verde” di oltre 30.000 siepi che unisce la monumentalità dei siti delle antiche civiltà con la varietà e la spinta economico-culturale del suo utilizzo: infatti, il KO II ospiterà al suo interno uffici commerciali, negozi, residenze private e spazi dedicati alla cultura.
Architettura e ambiente
Il Kö-Bogen II è il nucleo di un’area che negli ultimi anni sta cambiando forma, sempre più orientata al benessere delle persone.
Un progetto di edificio sostenibile (e una realtà urbana) che mette insieme le variopinte anime di una città più viva che mai!
Un centro che dà nuova vita al proprio passato attraverso la combinazione degli edifici storici con quelli moderni.
Posizionato tra l’iconico teatro Schauspiellhaus, attivo dal 1747, e la torre Dreischeibenhaus, magnifici esempi dell’architettura organica che ha l’obiettivo di unire in un’unica cornice gli spazi urbani con le forme e l’armonia della natura, il KO II arricchisce il centro di una città orientata a un futuro sempre più green.
Per i suoi architetti il complesso vuole essere un’insieme indistinto tra centro urbano e parco, dove microclima cittadino, biodiversità e assorbimento di CO2 si fondono per fare “respirare” la città.
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_ di Simone Picchi