Dopo Eataly nasce GreenPea, il primo green retail park della famiglia Farinetti. 72 spazi declinati su 5 piani e 15.000 metri quadri in cui lo shopping non è solo piacere ma anche dovere
In via Nizza a Torino da dicembre è apparsa una nuova struttura in acciaio e legno. Il suo nome è GreenPea, pisello verde, ed è il primo green retail park interamente dedicato alla sostenibilità e al riciclo. Padre del progetto è Oscar Farinetti, creatore della catena Eataly, che proprio qui iniziò a muovere i primi passi nel 2007 con l’apertura del primo negozio: le due strutture si trovano a due passi l’una dall’altra.
15.000 metri quadri suddivisi in 5 piani in cui respirare aria di novità non solo nell’esperienza di acquisto ma anche in un’idea di architettura che rispetti l’ambiente. GreenPea, dalla sua composizione ai prodotti in vendita, suggerisce riciclo, circolarità, rispetto della materia prima, risparmio energetico e riesce nel suo intento.
Il progetto, affidato allo studio ACC Naturale Architettura Cristiana Catino e Negozio Blu Architetti – già coinvolti nella realizzazione del primo Eataly – è totalmente sostenibile. La struttura esterna, composta da una nervatura in acciaio e legno completamente smontabile, è ricoperta da un guscio di lamelle frangisole in legno termo-trattate e provenienti dalle foreste vittime della tempesta Vaia. Affusolato e sviluppato verso l’alto, quasi a toccare il sole, GreenPea è anche ricoperto da vegetazione sulle sue facciate esterne: solo nella struttura crescono oltre 2000 tra piante e alberi. Un vero e proprio organismo naturale che “respira e fa respirare, protegge dal sole e vibra a seconda della luce e della crescita della vegetazione” come spiega l’architetto Cristiana Catino.
Se tra negozi e aree food & beverage lo spazio sembra quasi tutto occupato, non possiamo non menzionare anche il GP Discovery Museum del piano terra, un museo a tutti gli effetti in cui illustrare ai visitatori le tecnologie verdi presenti nel building che ne garantiscono la sostenibilità, anche energetica.
GreenPea, green proprio in ogni dettaglio
La volontà di rispettare e recuperare le materie prime si delinea fin dell’esterno: da una parte materiali riciclabili come acciaio, ferro e vetro e, dall’altra, il legno, salvato e recuperato dopo la tempesta Vaia che ha interessato la Val di Fiemme e del Bellunese. Le pareti, allo stesso modo, diventano depuratori alimentati a energia solare grazie alla vernice Airlite e diminuiscono l’inquinamento dell’aria dell’88% ed eliminano il 99,9% dei batteri.
Ma non è tutto: GreenPea mira a essere sostenibile anche da un punto di vista energetico. Per ridurre al minimo il proprio carbon footprint, l’intera struttura dipende da fonti rinnovabili come pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, pale eoliche, pavimenti piezoelettrici presenti a tutti gli ingressi, led di ultima generazione e smart flower.
Insomma, dobbiamo cambiare il nostro modo di consumare per salvaguardare il Pianeta evitando in ogni modo di danneggiarlo e privarlo della sua ricchezza: una missione precisa che GreenPea delinea chiaramente anche nel suo Manifesto. In questo primo green retail park il consumo e l’acquisto non possono portare a nulla di male perché alla sua base vi è il rispetto per la Terra, le persone, l’intera umanità ma anche per il futuro. Uno spazio vivo e che pulsa in cui tu stesso puoi entrare attivamente a far parte del cambiamento. 66 negozi, un museo, tre spazi di ristorazione, una piscina, un club e una spa per celebrare la Terra, sembra poco?
La scelta del nome inoltre non è casuale, dal momento che il nostro Pianeta e il legume condividono alcune caratteristiche.
Coltivato e raccolto direttamente dal terreno, il pisello è un prodotto che ha bisogno di acqua, come la nostra vita sulla Terra, è sferico, è inclinato di 23°27’ come l’asse terrestre e infine è verde, esattamente come anche il nostro mondo dovrebbe essere.
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_ di Alice Nicole Ginosa