In occasione della campagna Energica, abbiamo incontrato Cinzia Fassetta, esperta e portavoce della bellezza consapevole, per parlare di feng shui e human design
“Multipotenziale” è un termine che va per la maggiore in un periodo storico come quello attuale in cui le competenze, le professioni e i ruoli tendono sempre più a mescolarsi e a perdere i propri confini. E persone come Cinzia Fassetta incarnano a pieno questo termine: versatile, curiosa, con un’atavica voglia di sperimentare, imparare e confrontarsi con nuove sfide, in grado di ricoprire ruoli apparentemente diversissimi e di scoprire una parte nuova di sé progetto dopo progetto. Sono tante oggi le persone che si sentono così, sempre interessate a qualcosa di diverso, che traggono linfa vitale dal cambiamento. Molte di queste persone vengono ancora additate come “prive di una competenza specifica riconoscibile”, capaci “di fare tutto e niente”, in realtà il loro trasformismo è un grandissimo vantaggio, che spesso nemmeno loro hanno compreso a fondo, complice anche una società e un mondo del lavoro che non lo riconoscono come valore.
Ecco perché la storia di Cinzia può essere fonte d’ispirazione.
Dovremmo definirla “consulente” ma sarebbe riduttivo e toglierebbe colore a una donna che non ama le etichette tradizionali, cui non piace paragonarsi a un modello e che ha imparato negli anni ad utilizzare la propria unicità come punto di forza. Una volta raggiunta la consapevolezza necessaria, Cinzia ha scoperto che alcuni concetti tipici del feng shui e dello human design la aiutavano a far comprendere agli altri il suo percorso e ad insegnare loro come valorizzare le proprie caratteristiche uniche. Oggi si definisce lei stessa portavoce della bellezza consapevole, una forma di conoscenza di sé che parte dal riconoscere il valore delle proprie “tipicità” in ogni ambito della vita.
La rinascita inizia dalla consapevolezza
Cinzia ci racconta una storia di continua rinascita. Da sempre nel mondo del turismo, trascorre anni nel vano tentativo di conformarsi a ciò che impongono gli standard tipici del suo ruolo. Standard di comportamento, standard di abbigliamento, sicuramente comprensibili e necessari a garantire uniformità del servizio ma che mettevano in gabbia la sua voglia sfrenata di aggiungere sempre un pizzico di sé nelle attività che svolgeva, senza omologazione.
Cinzia sa di non essere se stessa in quei panni. Anno dopo anno, mentre i ruoli che ricopre diventano sempre più importanti, prende consapevolezza della propria unicità, delle differenze innegabili rispetto a ciò cui tentava di omologarsi. E si stanca di sprecare energie per tenerle a bada.
Perché sforzarsi di essere uguali agli altri e per rientrare nei canoni imposti da qualcuno, se la forza di ognuno di noi è proprio in ciò che ci rende diversi?
Questa domanda diventerà sempre più pressante e orienterà le scelte di Cinzia verso ciò che le interessa maggiormente, null’altro. Ogni fase della sua vita si colora di un interesse nuovo.
Le abbiamo chiesto se ricorda il momento cruciale di questa svolta.
“Assolutamente sì! E’ accaduto quando ho iniziato a lavorare con una business coach negli Stati Uniti che alle nozioni di marketing tradizionali affiancava un approccio diverso, orientato alla scoperta dei valori e dell’essenza delle singole personalità”.
Scatta una molla: si possono inseguire i propri sogni e la felicità alla quale aspiriamo soltanto se smettiamo di voler essere uguali al resto del mondo. E questa rivelazione deve essere condivisa con chi ancora non se n’è reso conto.
Alla scoperta dei superpoteri di ognuno di noi
Ispirata dalla nipotina Matilde, Cinzia inizia a scrivere un volumetto, “I 7 superpoteri del tuo cuore: Piccolo Manuale pratico per l’Operatore empatico” (lo potete trovare su Amazon in due versioni, italiano e inglese).
Ecco i 7 superpoteri ripresi nel titolo: capacità di ascolto, capacità/volontà di ricevere, capacità di esprimere, capacità di aprirsi agli altri, capacità di rinascita, capacità di condividere e di donare attenzione. Sono questi i superpoteri che ogni individuo possiede, più un ulteriore superpotere che è quello dell’accoglienza. Nulla di astratto, si tratta della nostra risorsa più grande, che si assopisce man mano che diventiamo adulti ma è evidentissima nei bambini come Matilde, non a caso fonte di ispirazione principale. L’operatore empatico a cui il volume è indirizzato siamo noi quando riusciamo a metterci in relazione con l’altro e riusciamo a calarci nei suoi panni, a porci dal suo punto di vista e, quindi, a comunicare.
Riusciamo a fare tutto questo se i nostri superpoteri si riattivano e ci permettono di entrare in piena connessione con i nostri interlocutori.
Il feng shui per creare benessere attraverso l’abbigliamento
Quando Cinzia scopre il feng shui si rende conto di poter applicare alcuni principi alla sua attività di consulente di immagine. Pur non definendosi tuttora un’esperta in materia, viene colpita da concetti base, primo tra tutti quello di energia. Le energie dell’universo e quelle presenti in tutti gli esseri viventi fanno riferimento a cinque principali elementi i principali elementi: acqua, legno, fuoco, terra, metallo. Non esistono energie buone o cattive, esiste invece equilibrio o non equilibrio tra energie ed esiste un fluire di energie che può agevolare l’armonia. Ogni ostacolo o blocco è causa di una rottura dell’equilibrio. Se il feng shui, almeno in Occidente, ha trovato applicazione soprattutto in settori come l’architettura e la progettazione degli ambienti, Cinzia inizia ad applicarlo in un altro campo: “Gli abiti sono l’ambiente più vicino al nostro corpo! Se il feng shui riesce a suggerire quale influenza potrebbe avere il colore di un muro, immaginiamo quale influenza può avere sull’individuo il colore di una maglietta che indossa tutto il giorno!”, ci spiega. Anche gli abiti possiedono energie diverse che si combinano con l’essenza e l’energia personale di ognuno, ecco perché possono generare benessere e armonia: “Nel mio lavoro di consulente di immagine utilizzo gli elementi del feng shui per comprendere meglio le persone e cosa le caratterizza, per comprenderne il potenziale. Mi sento come una cheerleader che tenta di motivare le persone mettendone in evidenza le potenzialità, la bellezza unica… l’unicità, appunto”.
“Umanizziamo i processi di selezione”: scegliamo personalità, non cv
Ogni persona ha quindi una bellezza unica perché come uniche sono le sue caratteristiche. E da quell’unicità può iniziare ogni progetto di vita e di rinascita.
Idee che si sposano alla perfezione anche con i principi dello human design, altra materia che Cinzia approfondisce nel corso degli anni: “Si tratta di un sistema di profilazione che attinge a principi spesso esoterici ma che può tangibilmente aiutare a capire l’unicità e l’essenza di ognuno. E’ una scienza della differenziazione che ci dice che ognuno è perfetto così com’è. Se applicassimo questi principi ad un settore come quello delle risorse umane, riusciremmo a selezionare e riconoscere i talenti sulla base delle personalità e non solo sulla base delle competenze. Secondo me è il modo migliore per umanizzare il processo di selezione, spesso ancora troppo arido”.
Quante volte siamo stati scelti davvero per ciò che siamo e non soltanto per le righe interessanti con cui abbiamo stilato il nostro cv? Chiudiamo con questa domanda ma, in fin dei conti, abbiamo già la risposta.
_ di Anna Tita Gallo