Abbiamo raccolto in questo video le emozioni dei partecipanti a DNA Experience, il primo percorso formativo ambientato in carcere ideato da AltoLato con la collaborazione di Eicom e bee.4 altre menti
Non un percorso formativo tradizionale, ma un’esperienza altamente immersiva che prende vita in un contesto unico, il Carcere di Bollate, e accompagna i partecipanti alla ri-scoperta di sé attraverso l’incontro e il confronto con gli altri.
Abbiamo più volte parlato di DNA Experience, questa volta lo facciamo attraverso il racconto diretto di Marcello Minuti, formatore, ideatore e organizzatore del programma.
“Da sempre esiste un luogo dove c’è la nostra verità, la nostra autenticità ed il nostro vivere che abbiamo riposto in un cassetto ed a volte chiuso a chiave. Questo luogo è dentro di noi, è nella nostra intimità trattenuto dalle insicurezze, dalle
convinzioni limitanti, dalle vite degli altri che hanno deciso di vivere attraverso di noi perché non hanno avuto il coraggio loro di liberarsi dalle loro gabbie.
Non servono cammini lontani sperduti, lontani, fisicamente faticosi e provanti per capire i perché e dare un senso alla nostra vita. Tutto questo è molto più vicino è in noi. Per questo motivo abbiamo portato il nostro corso “La via d’uscita è dentro” in carcere a Bollate.
Il risultato dei nostri primi percorsi con le persone? Non si tratta di un cammino ma di un’immersione totale in cui le persone hanno ritrovato il gusto dell’essenziale. Le persone oltre che con se stesse hanno ritrovato negli altri frammenti della propria vita, delle proprie sofferenze e dei propri sogni abbandonati sentendosi meno soli al mondo. Le persone hanno trovato verità nel racconto di vita dei detenuti, hanno trovato energia e speranza dei sogni nei giovani studenti che guardano puliti al futuro. Le persone hanno trovato esperienza, soluzioni e punti di vista nelle diverse persone e professionisti partecipanti che hanno mostrato la vita sotto sfumature, angolature e strade diverse. Le sfumature dei rimpianti, delle difficoltà ma anche delle seconde opportunità cha hanno avuto tutti la forza di ricostruirsi.
Tutto questo è accaduto nelle prime edizioni de “La via d’uscita è dentro” un percorso in cui non si cammina, sono 4 giorni in cui si rallenta, non si fanno kilometri con i piedi ma si smontano quelle gabbie mentali che c’impediscono di rendere agile il nostro vivere e rendere agile ogni contesto che viviamo, famiglia, lavoro e società”.
Vi aspettiamo alla prossima edizione!