Girare film a basso impatto ambientale è possibile seguendo buone pratiche e i consigli di un green manager
Muoversi verso la sostenibilità è diventata la priorità di tutti (o quasi) i settori: design, packaging, food, arte e ora anche quello del cinema! Ebbene sì, anche per girare un film è necessario attenersi a determinate linee guida, o meglio accorgimenti, per evitare di cadere nella trappola dello spreco non solo di rifiuti e risorse ma anche di energia. Le iniziative per avviare questa nuova era del cinema sono già attive e contano numerosi titoli nazionali e internazionali di produzioni cinematografiche green. Allora, come si realizza un film sostenibile?
Cambio di passo dai set ai festival
Sembra proprio che il settore cinematografico ce la stia mettendo tutta per invertire la rotta. Già da qualche anno infatti la Mostra del cinema di Venezia ha lanciato segnali di un approccio sostenibile per l’organizzazione dell’evento con “l’utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili e altre azioni mirate al risparmio di risorse naturali, riciclo dei materiali, riutilizzo di allestimenti e attrezzature, riduzione dell’impatto della mobilità di persone e cose”. Un primo risultato concreto, conferma la Biennale di Venezia, “è stato il conseguimento della neutralità carbonica per la 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che ha ottenuto la certificazione di azzeramento di una componente fondamentale del proprio impatto ambientale”. Ma non è l’unico esempio. A proposito di festival anche Cannes 2022 ha scelto di applicare misure green: eliminazione di bottiglie di plastica, catering responsabile e prodotti a km zero, uso di auto elettriche o ibride per i trasporti, incentivo alla mobilità a piedi, in bici o con mezzi elettrici e meno red carpet (cambiato con meno frequenza e sostituito con materiale riciclato e riciclabile).
Le best practice per un film sostenibile
Produrre un film costa, lo sappiamo, ma non solo per gli strumenti, scenografie, attori e produzione. Il prezzo di una pellicola è anche ambientale. Per ogni nuovo set è necessario mettere in campo una quantità inimmaginabile di risorse: dai materiali per le scenografie, alle luci, ai packaging dei pasti per la troupe e il cast, la plastica delle bottiglie d’acqua, vestiti di scena, caffé, mezzi per il trasporto e molto altro. Basta guardare i titoli di coda di un film per comprendere quante persone animano il dietro le quinte e quanti bicchieri, acqua, energia, luce, materiali sono necessari per sostenere la vita di un set cinematografico. Sprechi che non sono sotto gli occhi di tutti ma che gli stessi professionisti del settore, da qualche anno, hanno deciso di tenere a bada. Come? Attraverso diversi strumenti. Noi citiamo un protocollo europeo chiamato EcoMuvi e una certificazione, Green Film, promossa dalla Trentino Film Commission. Due soluzioni che prevedono anche la creazione di una figura professionale ad hoc, il green manager, responsabile del controllo e supervisione delle pratiche green. Perché oltre a generare un impatto positivo sul Pianeta, girare un film green si traduce in fondi di sostegno che alcune Film Commission destinano a chi adotta best pratice virtuose.
EcoMuvi
A fondare EcoMuvi ci ha pensato la casa di produzione cinematografica Tempesta, guidata da Carlo Cresto-Dina. Si tratta, nel concreto, di un protocollo europeo che certifica quanto una produzione cinematografica è sostenibile. Un documento di buone pratiche, condiviso e gratuito, che punta a migliorare oltre ai set del cinema anche quelli degli spot pubblicitari, video musicali, cortometraggi e documentari. Ad accompagnare la produzione nel viaggio verso la sua svolta green, un EcoMuvi manager, un consulente esperto che si occupa di preparare una “tabella di marcia” per il pre e post produzione per capire quali attività proporre per generare un percorso circolare tra acquisizioni e smaltimenti sul set, oltre alle attività necessarie per compensare le emissioni inevitabili che si andranno a creare. Tra le azioni consigliate, l’utilizzo di materiali riciclati ed equo-solidali, il noleggio di abiti vintage o la confezione di abiti con fibre riciclate e riciclabili, scenografie smontabili e riutilizzabili, da regalare alle categorie di settore oppure da donare a chi ne ha più bisogno, catering a km 0 e cialde del caffè compostabili. Senza dimenticare l’attenzione per la mobilità che si traduce in più persone per veicolo e vicinanza degli alloggi, proprio per ridurre il numero di veicoli in circolo e promuovere gli spostamenti a piedi, quando possibile. Il progetto, nato ufficialmente nel 2013, è flessibile e adattabile alle esigenze di ogni produzione e lavora direttamente con i professionisti del settore per migliorare la sostenibilità ambientale e sociale di ciascun reparto e attività. Un certificato con validità legale su tutto il suolo nazionale e internazionale.
Green Film
Catering ecologico, luci a Led, mezzi Euro 5 o 6 ibridi, stoviglie riutilizzabili, caffè in grani e materiali di scena composti da legno e vernici certificate. Il progetto Green Film, promosso dalla Trentino Film Commission, ha il compito di assegnare a ogni produzione un punteggio (minimo 20 punti per ottenere il riconoscimento) che tiene conto del grado di sostenibilità delle riprese di un film. Anche in questo caso, grazie a un green manager sul campo, è possibile tenere traccia dell’andamento dei lavori con il fine di premiare e certificare le produzioni più virtuose. Dal 2019 la certificazione è applicabile non solo in Trentino Alto Adige ma anche in altri contesti territoriali. Il settore comincia a crederci: solo per il 2021 sono state ben 15 le domande di certificazione. Green Film, come EcoMuvi, rappresenta uno strumento concreto che incoraggia un approccio green, proponendo azioni semplici ma che devono essere osservate obbligatoriamente, previa richiesta di una serie di linee guida eco-friendly. Tra gli ambiti in cui applicare i criteri green si trovano: risparmio energetico, trasporti e alloggi, ristorazione, materiali, gestione dei rifiuti, pubblicità e promozione.
Hai già visto un film sostenibile?
In qualità di cittadini del mondo, che pensano al Pianeta, sono numerose le azioni che possiamo applicare quotidianamente per essere più green. Dal riciclo alla raccolta differenziata, riduzione degli sprechi di energia e risorse naturali fino al sostegno di attività culturali che strizzano l’occhio all’ambiente. Pagare il biglietto del cinema per un film dal ridotto impatto ambientale si aggiunge alla lista delle azioni must per uno stile di vita green. La strada è ancora lunga ma sono già tante le pellicole che si sono date alla svolta green.
Qui una breve selezione: quanti ne hai già visti?
- Lazzaro Felice (2018)
- L’intrusa (2017)
- Il capitale umano (2013)
- Ariaferma (2021)
- Il divin codino (2020)
- Sconnessi (2018)
- Trafficante di virus (2021)
_Alice Ginosa