Un cambiamento che si tradurrebbe in risparmi economici e benefici di sostenibilità
Per ridurre l’impatto dei rifiuti elettronici, la Commissione europea ha proposto una legge per stabilire che Usb-C sarà il caricabatterie unico per tutti i dispositivi. Già in circolazione, servirà per ricaricare non solo gli smartphone ma anche per cuffie, tablet, consolle da gioco e fotocamere, qualunque sia la marca di produzione.
Cosa significa?
Si tratta di una decisione che va nella direzione della sostenibilità intrapresa dalle istituzioni europee nel corso del tempo. Da anni diverse case produttrici di telefoni cellulari si sono impegnate per trovare soluzioni di ricarica comune, tanto che oggi esistono solo 3 modelli di caricatori sul mercato. La normativa, inoltre, non impedirebbe ai dispositivi di disporre di porte aggiuntive per la ricarica, purché dispongano anche di una porta di ricarica USB-C. Ad oggi l’unica casa produttrice che si è detta contraria è stata Apple che: anche se molti dei suoi dispositivi hanno la porta Usb-C, alcuni (come l’iPhone e diversi modelli di i-pad) necessitano del Lightning di cui è proprietaria.
I vantaggi per i consumatori
Con una potenza da 240 W e un cavo reversibile che permette di inserire il connettore nel dispositivo in qualsiasi direzione, Usb-C rappresenta un’innovazione con prestazioni più potenti rispetto ai caricatori di oggi. Infatti i caricabatterie che si trovano online e nei negozi non superano i 100W e hanno versi simmetrici. Lanciato sul mercato nel 2014, Usb-C dispone della presa per la corrente elettrica. In sostanza, con Usb-C i consumatori potranno acquistare un nuovi dispositivi elettronici senza il pensiero di dover cercare il caricabatteria adatto. Secondo i primi studi della Commissione europea si risparmierebbero fino a 250 milioni di euro l’anno.
Una soluzione al problema dei rifiuti dell’elettronica
Ad oggi i RAEE rappresentano un grandissimo pericolo per l’umanità. Non tutti i Paesi del mondo riescono a smaltirli nel modo corretto perché oltre ai prodotti esauriti fra i rifiuti finiscono anche dispositivi nuovi ma mai usati. Con l’introduzione del caricabatteria unico Usb-C, oltre ai costi per i consumatori, si possono ridurre anche le emissioni di gas serra (circa 180 ktCO2) e la quantità di rifiuti elettronici di quasi mille tonnellate all’anno. Infatti, con un solo caricabatteria si riducono anche tutte quelle attività legate all’estrazione di risorse naturali, alla produzione e al trasporto. Una soluzione sostenibile in grado di portare vantaggi a tutta la filiera dell’elettronica.
Una transizione già iniziata
L’iniziativa di legge della Commissione europea per diventare legge dovrà avere il sì del Parlamento europeo, anche se l’approvazione sembra quasi certa. Le industrie comunque avranno un periodo di 24 mesi per adattarsi alla norma.
Ma l’iniziativa della Commissione europea è sono una delle strategie per rendere più sostenibile il mercato della tecnologia. Tutti noi ad esempio possiamo acquistare telefoni cellulari ricondizionati, cioè dispositivi invenduti o rispediti in fabbrica dal cliente per via di difetti minimi. Una volta riparati, gli smartphone possono avere una seconda vita e garantire le stesse prestazioni all’utente.
Qui ti spieghiamo perché dovresti
acquistare uno smartphone ricondizionato
_ di Matteo Melani