Termini che non trovano un corrispettivo in italiano, ma unici per comunicare stati d’animo ed eventi naturali quasi magici
Quando non è possibile esprimere una sensazione o un sentimento con un’unica parola, spesso ci vengono in aiuto termini stranieri che non hanno un corrispettivo italiano, ma che contengono il significato profondo di ciò che vorremmo raccontare. Accade anche quando parliamo di Natura e ambiente: ecco tre parole dal mondo che devi assolutamente conoscere.
Psithurism
La prima parola si trova nel mondo anglosassone, ma ha un’antica origine greca: psithurisma = sussurro. Il suo significato è quasi onomatopeico, e si riferisce al suono delle foglie che vengono accarezzate dal vento. Un fruscio che ci ricorda le fredde giornate d’autunno, quando le chiome degli alberi iniziano a diradarsi, o lo sbocciare della primavera, quando il movimento delle foglie spinte dal vento porta con sé il profumo di fiori appena nati. Un termine, dunque, che contiene in sé una varietà di sentimenti e immagini evocative. Ma quanto è usata questa parola nel linguaggio comune? Sembrerebbe che le ultime attestazioni scritte della parola risalgano alla fine dell’800; ad esempio compare in “Voices of the Past: A Sacred Drama: in Three Parts” di J.Wood nel 1894. Un termine dunque ormai desueto, ma che ancora oggi definisce benissimo un concetto quasi romantico, che in italiano non potrebbe essere descritto in un’unica parola.
Aloha Aina
Come descrivereste in un unico termine l’amore profondo e incondizionato nei confronti della Terra? In hawaiano c’è un termine molto specifico, difficile da tradurre nella nostra lingua con una singola parola: “Aloha Aina” rappresenta un punto cardine fondamentale della cultura hawaiana, che incoraggia non solo ad apprezzare la bellezza della Natura, ma anche a prendersene cura senza aspettarsi nulla in cambio. Quasi una venerazione della Terra, che ci dona la vita e ci permette di beneficiare dei suoi frutti. Potremmo dire che, nascosto tra le righe di questo affascinante termine, si trovi l’amore per le generazioni future, quelle a cui lasceremo in eredità il Pianeta che conosciamo oggi.
Petrichor
Un odore che tutti abbiamo percepito almeno una volta, senza forse sapere da dove provenisse: “Petrichor” è una parola inglese coniata da due scienziati australiani negli anni ‘60, e ci aiuta a definire il profumo che aleggia nell’aria dopo la pioggia, ma non una qualsiasi. È quella che ci sorprende dopo un periodo di siccità, e va ad assorbire particolari oli prodotti dalle piante che nel periodo asciutto hanno impregnato il suolo, liberandoli nell’aria. Il termine è traducibile in italiano come “petricore”, ma è poco conosciuto e utilizzato.
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_Martina Marotta