Serafina e Flor, due idee diverse di business con un’unica costante: seguire il proprio cuore
Tutto è iniziato con una valigia. Serafina è molto giovane, ha 23 anni, parte per Londra da sola e, senza parlare una sola parola di inglese, inizia a lavorare per una grande realtà. Dopo 15 anni è sposata, ha due figlie, vive e lavora a Cagliari. Un giorno, però, riceve una telefonata: deve lasciare tutto perché suo marito è stato trasferito per lavoro e devono tornare in Basilicata. In provincia di Potenza c’è Villa d’Agri, il piccolo paese in cui da quel momento dovrà reinventare la sua vita e il suo lavoro aprendo una scuola di inglese.
Flor è una giovane ragazza argentina originaria di Buenos Aires. Mentre ci racconta la sua storia non si può non notare una leggera e allegra sfumatura di spagnolo, nonostante l’italiano lo padroneggi molto bene. La sua avventura inizia quando, durante una vacanza in Spagna, conosce un ragazzo italiano che diventerà suo marito. Dopo qualche anno si trasferiscono a Torino e Flor ha così la possibilità di realizzare il suo sogno: aprire una sala da tè.
Strada facendo
Queste sono le storie di due donne, due concentrati di energia, padrone delle proprie decisioni e determinate a realizzarsi. Serafina ci racconta di essere molto caparbia: quando è tornata a Villa d’Agri ha dovuto rimboccarsi le maniche per ripartire da zero. “Le mie figlie a Cagliari frequentavano la Helen Doron School, la stessa scuola che ho aperto quattro anni fa. Il mio desiderio era quello di portare l’inglese per bambini dai 3 ai 19 anni anche in un luogo piccolo e sperduto in provincia perché credo nell’importanza di conoscere la lingua. Quando ci siamo trasferiti inizialmente il progetto non è stato accolto positivamente, qui manca la consapevolezza della necessità della lingua straniera, che viene percepita come una perdita di tempo.”
Ma non sono solo le persone con la loro mentalità a ostacolare il progetto: Serafina, infatti, si è trovata di fronte anche il muro quasi invalicabile della burocrazia. Veniamo a sapere che per poter aprire un centro Helen Doron è necessario un bacino di utenza di almeno 30.000 abitanti e che il suo paese conta appena 5.000 anime. La prima difficoltà, ci racconta, è stata quella di convincere la casa madre a darle questa possibilità. “Ho dovuto redigere un business plan in cui ho dovuto spiegare la conformazione morfologica della valle per far capire che ha il potenziale di richiamare persone anche dai paesi limitrofi”. Serafina avrebbe potuto aprire una scuola a nome suo ma la determinazione e la tenacia che la caratterizzano non l’hanno mai fatta arretrare fino a quando non ha ottenuto finalmente l’approvazione.
Una fase durata almeno sei mesi in cui ha dovuto reperire dai diversi comuni della zona documenti, dati dalle scuole, ottenere permessi e conoscere il numero esatto di bambini residenti. Un’altra persona avrebbe abbandonato tutto ma Serafina, anche grazie alla sua passione per lo sport, ha imparato ad andare sempre avanti e a non mollare, come quando corre: non si ferma fino a quando non arriva alla meta.
Gli ostacoli sono una costante che si frappone fra noi e il nostro sogno. Anche Flor, prima di aprire ufficialmente le porte del suo Roses & Tea due anni fa, non riusciva a trovare uno spazio adatto. “A Torino nel 2018 non esistevano locali liberi, ho perso quasi sei mesi a cercare quello giusto”. Poi un giorno finalmente l’agenzia le ha mostrato uno spazio al centro di Torino, in una cornice storica del Settecento ed è stato amore a prima vista. “Anche se era tutto da ristrutturare, ho sentito un’energia. Immaginavo già nella mia mente dove disporre i fiori, il bancone e la cucina…”
Da quel momento, il sogno nel cassetto che l’accompagnava da quando viveva ancora in Argentina, si avvicinava sempre di più alla realtà. “Ho una virtù: sono una grande osservatrice. Mi piace girare per la città, trarre ispirazione dalle persone e dalle loro abitudini e con Roses & Tea sapevo di voler fare qualcosa che ancora non esisteva, creare un luogo in cui le persone si potessero sentire a casa”.
Lavoro di squadra
“Volevo dare la possibilità anche ai ragazzi della mia zona di imparare quello che viene insegnato a Parigi o in altre città europee.” Insieme a Serafina collaborano altre due insegnanti e il progetto continua ad avere molto successo. “Sono stata contattata dalle dirigenti scolastiche della zona perché apprezzano questa metodologia internazionale e nel tempo abbiamo avuto anche molta visibilità al di fuori del comune: il mio è l’unico centro di questo tipo in tutta la Basilicata”. Per vincere lo scetticismo iniziale, Serafina ha dovuto adottare una serie di strategie: dalle lezioni di prova alla pubblicità fino all’offerta di feste per bambini per Halloween e Natale. “Grazie alle prime lezioni gratuite e al contatto diretto con i genitori sono riuscita a convincere anche i più increduli.”
Flor voleva aprire uno spazio in cui si respirasse l’aria del resto del mondo: “Abbiamo Portato a Torino un pò di Londra, Parigi e dell’Argentina”
Anche per lei il Team è tutto “ Io mi occupo dell’organizzazione degli eventi, del coordinamento della sala e seguo anche l’estetica dei dolci. I dolci del Roses & tea sono realizzati dalle due bravissime pasticcere Maria e Adele, con cui ci completiamo a vicenda. Le persone energiche e appassionate che lavorano con me sono la chiave, da sola non potrei fare niente”.
Abbattere le barriere
Serafina e Flor, oltre a essere due imprenditrici, hanno ben altro in comune: entrambe hanno vinto la loro battaglia contro i pregiudizi. “Quando sono arrivata in Italia e ho iniziato a lavorare alla ristrutturazione del locale, non parlavo molto bene la lingua. Stavo tutto il giorno da sola perché mio marito lavorava e quando andavo nei negozi a chiedere prezzi e informazioni spesso venivo guardata male perché ero donna e straniera”. Ma tutto ciò non è bastato a fermarla: la forza del suo sogno le ha costruito intorno una corazza che l’ha protetta dalle parole delle persone. Il pensiero delle persone, del resto, è quello contro cui ha dovuto lottare anche Serafina. Aprire un’attività internazionale in provincia di Potenza è un’azione rischiosa, soprattutto quando ci si scontra con una mentalità di pregiudizi e di chiusura in cui il solo insegnamento dell’inglese viene percepito come una perdita di tempo e non un’iniziativa di qualità. La sua testardaggine, come ci ha raccontato, si è dimostrata davvero un’arma vincente.
La forza del futuro
Due storie come quelle di Serafina e Flor trasmettono un messaggio importante: tutto è possibile, basta avere tanta determinazione ed energia. Ma non è finita qui, oggi entrambe hanno ancora tanti progetti da realizzare. Serafina ha saputo che lei e un’altra collega saranno le responsabili delle future aperture di altri centri Helen Doron tra Basilicata e Calabria; mentre Flor, che ci confessa di avere un’idea nuova ogni settimana, pensa in grande e vorrebbe aprire un Roses & Tea in ogni città.
Noi non possiamo che augurare a entrambe di continuare a puntare in alto e, visti i precedenti, siamo piuttosto certi che anche il futuro sarà un successo, dopotutto sono donne.
_ di Alice Nicole Ginosia