Dai Coldplay ai Radiohead, dai Maroon 5 ai Lumineers, band e cantanti sono sempre più attenti all’impatto ambientale dei tour. Con risultati ammirevoli
Quello dei Coldplay è il caso tra i più recenti che dimostra come musica e sostenibilità ambientale provino a viaggiare alla stessa velocità. Preparare uno spettacolo eliminando o riducendo al minimo l’impatto ambientale è difficile: immaginiamo quanto possa essere complicato replicare la formula per tutte le tappe di un tour lungo un anno. Nonostante questo sono già molti gli artisti e le band che si stanno impegnando per rendere i tour dei veri e propri eventi sostenibili, anche grazie al supporto di società ed enti no profit specializzati in questa attività.
Obiettivo net zero per i Coldplay
L’obiettivo net zero per i Coldplay verrà ricercato limitando le emissioni prodotte e rimuovendo l’anidride carbonica diffusa nell’aria. I concerti saranno alimentati da energia rinnovabile contenuta in batterie mobili ricaricabili, create in collaborazione con BMW sulla base della tecnologia utilizzata nelle auto della serie i3. Queste verranno caricate sia con pannelli solari (montati lungo tutta l’area del concerto, dentro e fuori gli stadi che li ospiteranno) che sfruttando l’energia cinetica ricavata da una particolare pavimentazione posizionata lungo tutto lo spazio attorno al palco e da bici elettriche utilizzate dai fan al ritmo di musica e sostenibilità.
Gli aerei che seguiranno la band inglese saranno riforniti da un mix composto dal classico carburante utilizzato per gli aeromobili e da un combustibile prodotto a partire dagli scarti di oli da cucina e da risorse animali e/o naturali. I palchi saranno invece costruiti con materiali a basso impatto ambientale come bambù e acciaio riciclato.
Per rimuovere la CO2 dall’aria verranno montati moduli di raccoglimento alimentati solo da energia rinnovabile. Grazie alla collaborazione con l’azienda Climeworks i moduli saranno installati sui palchi e in altre strutture di accompagnamento e si occuperanno di aspirare l’anidride carbonica attraverso un ventilatore filtrato. Il biossido di carbonio, una volta aspirato, potrà essere riciclato per diversi scopi commerciali come ad esempio la produzione di combustibili green o anche per quella di bevande gassate.
Reverb: un progetto di successo
Il tour dei Coldplay è solo una delle iniziative dove musica e sostenibilità si incontrano per limitare l’impatto ambientale dell’intero business, attraverso collaborazioni o singoli progetti.
Reverb è tra le più note realtà no profit che collaborano costantemente con gli artisti per mettere in atto soluzioni green durante concerti, spettacoli ed eventi di piccole e grandi dimensioni: dallo stop all’utilizzo di bottiglie di plastica usa e getta all’impiego di carburante sostenibile per la mobilità dei mezzi di trasporto utilizzati nei tour, sino alla spinta verso un’economia circolare legata al singolo evento mediante partnership con produttori locali e alla donazione di cibo del catering che altrimenti verrebbe gettato.
Negli anni l’associazione ha collaborato con grandi nomi della musica come Billie Eilish, Florence and the Machine, Harry Styles, Maroon 5, Pink, Tame Impala e molti altri ancora.
Frutto della collaborazione con Reverb, uno dei tour di maggior successo è stato quello dei The Lumineers. Tra gennaio e marzo 2020, attraverso le tante attività della campagna unCHANGEit di Reverb, sono state risparmiate oltre 4.000 tonnellate di emissioni, è stato eliminato l’utilizzo di oltre 10.000 bottiglie di plastica grazie all’impiego di borracce riciclabili da riempire con acqua contenuta nelle postazioni di ricarica e donati più di 1.000 pasti provenienti dal catering alle associazioni locali di volontariato dedicate ai senzatetto.
Artisti uniti per l’ambiente
La scelta dei Coldplay e i risultati dell’ultimo tour dei The Lumineers non sono però casi isolati.
Thom Yorke e i suoi Radiohead hanno reso i loro tour più ecologici spedendo i loro strumenti e parte dell’attrezzattura del palco via nave invece che per via aerea, utilizzando biocarburanti nei loro autobus e incoraggiando l’utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungere le location dei loro spettacoli.
Gli stessi sforzi sono stati portati avanti da Sheryl Crow che nel tour mondiale del 2010 è riuscita a ridurre l’impatto ambientale, risparmiando oltre 680 tonnellate di emissioni di carbonio, mentre i Pearl Jam – a partire dal 2003 – hanno deciso di autoimporsi una “tassa sul carbonio” destinando una parte dei profitti dei loro tour alle organizzazioni impegnate nella riforestazione e alla lotta al cambiamento climatico, donando diversi milioni di dollari nel corso degli ultimi decenni.
La musica è più bella se rispetta l’ambiente!
Segui lo spartito del nostro blog per altre interessanti storie
_Simone Picchi