Da venditore della GDO alla scommessa di Eicom
“Mai nella vita mi sarei aspettato di finire a vendere. Soprattutto energia.”
Una storia già sentita.
A parlare è un direttore sportivo mancato, un diplomatico mai candidato, che nonostante sterzate e deviazioni fortuite oggi ha voglia di raccontarsi con il sorriso di chi sta facendo un lavoro che gli piace.
Massimiliano Montingelli,
poco sopra la soglia dei trent’anni (in una scala metrica non ben definita) Business Development Manager di Eicom Energia, nel campo energetico da 15 anni.
Il suo arrivo in questo mondo coincide con uno di quegli incontri casuali a cui il ciclo continuo di relazioni ed eventi della vita prima o poi ti piazza davanti. Quando succede si ha sempre una scelta, Massimiliano quella volta scelse di essere curioso.
Dopo aver frequentato la facoltà di scienze politiche per seguire la sua vocazione diplomatica, Massimiliano inizia a lavorare presso una catena di grossa distribuzione, come moltissimi altri in attesa del “lavoro dei sogni”. Qui impara a vendere. Telefonia e PC.
“Per saper vendere devi conoscere quello che vendi… ma non troppo. Se la cosa che proponi ti piace tendi a spiegarla. Diventi un tecnico e non un venditore”
Il venditore dev’essere formato e competente, ma non troppo prolisso. La trattati va dev’essere mirata, non è una presentazione. Per assurdo, meno sai e più vendi. Devi affascinare il potenziale acquirente, lo devi emozionare. Ogni trattativa ha il suo tempo ma il prodotto va venduto, non raccontato. Nella trattativa bisogna essere venditori e non tecnici.”
Tutto sommato quel lavoro gli piace, e prima di decidere che era ora di cambiare aria, ci passa 1 anno.
Spesso cambiare non è facile, e ad autare può essere quel treno che arriva e rallenta quel tanto che basta per far saltare a bordo qualche intrepido ma titubante.
“Mi dissero: Se lei sa vendere il cellulare sa vendere anche una fattura”
Massimiliano salta.
Come in qualsiasi altro aspetto della vita, l’arrivo è un’idea astratta, un’immagine rarefatta che nel tempo cambia forma e significato più volte, ma l’inizio è il momento inconfutabile e concreto da cui tutti hanno dovuto, devono o dovranno passare, o meglio, partire.
15 anni fa Massimiliano non era molto diverso dai ragazzi che oggi si affacciano al mondo dell’energia attraverso la Sales Academy di Eicom. Anche lui era un giovane venditore in erba, con la sua valigetta, il suo completo, i suoi contratti, e il suo numero di matricola,14.
Dedizione e pazienza sono il fertilizzante che in settore in ascesa e dalle ottime prospettive, garantisce una sicura crescita professionale. Se questo non avviene, o è venuto meno uno dei due, o semplicemente non si è portati per questa determinata cosa.
Ma l’ingrediente segreto che conduce al vero successo, quello che arriva non tanto dai soldi o dalla fama quanto più invece dalle sensazioni di benessere, serenità e appagamento personale, è l’entusiasmo.
“Il lavoro che smette di essere un lavoro e diventa una passione, da coltivare più per sé stessi e per l’amore alla materia che per il profitto”
Considerando che molto spesso una vocazione non ci è data in dotazione alla nascita ma la dobbiamo scoprire con tempo ed esperienza, o ci si trova nel posto giusto al momento giusto, o si ha un’ottima capacita di mimesi e adattamento. O un po’ tutte e due le cose.
Non c’è bisogno di trascorrere molte ore con Massimiliano per capire che lui potrebbe rientrare in quest’ultima categoria.
Una personalità solare, che mette a proprio agio le persone che lo circondano. Simpatico ed espansivo, senza l’esigenza di sentisi al centro dell’attenzione.
Un professionista che non lo ostenta, ma che al contrario si presenta con umiltà e cordialità.
Un personaggio quindi che si “incastra” bene in diversi contesti grazie alle sue molteplici qualità caratteriali e alle sue “skills”, che ne fanno un ottimo oratore,venditore e un calciatore invincibile (mi fido sulla parola).
Dopo 15 anni da quel fatidico salto sul treno, Massimiliano è cresciuto, ha formato la sua rete, ed è stato investito di responsabilità sempre maggiori fino a diventate responsabile di una buona parte di account e agenti.
Era tempo per un nuovo salto.
E l’occasione non tarda ad arrivare. Se prima però si trattava di saltare su un treno in corsa, ora il salto deve avvenire DAL treno in corsa.
Massimiliano ha un buon lavoro, ha una carriera, delle sicurezze.
Non si tratta più di cosa potrebbe volere di più? Ma di come potrebbe ottenere di più?
È così che dal treno ci si affaccia al finestrino e si inizia a guardare fuori. Magari assieme a dei colleghi, che il tempo ha trasformato da compagni di viaggio in amici.
È risaputo che le idee arrivano al singolo e si concretizzano grazie alla collettività.
Ma questo non basta.
Perché un’intuizione geniale si trasformi in un progetto vincente servono persone di cui potersi fidare.
Saltare da un treno in corsa a un altro è rischioso, tuttavia una volta atterrati si può tirare un sospiro di sollievo e accomodarsi al proprio posto lasciandosi trasportare.
Ma saltare da un treno in corsa direttamente nella sala di comando di un piccolo convoglio che ancora non ha macinato 1 metro e che potrebbe non raggiungere mai la velocità degli altri o peggio potrebbe rovesciarsi.. sembra follia.
Follia.
“Se non avesse la parvenza di una follia, allora non potrebbe essere un’intuizione geniale”
Difatti, l’idea di quel piccolo convoglio governato da un gruppo di colleghi-amici, preparati e affiatati, esaltava non poco Massimiliano, che infine, con la consapevolezza di quello che stava facendo e l’eccitazione di una scommessa ambiziosa con sé stesso, assieme ad altri 4 ha accettato la sfida e si è lanciato.
Dovessimo fare una suddivisione contestuale, c’è chi avrebbe saltato e chi avrebbe preferito la sicurezza e i comfort del proprio posto.
Per istinto di conservazione e sopravvivenza il pensiero prevaricante è ovviamente quello razionale, ma non c’è una scelta giusta e una sbagliata. Quindi, in una situazione del genere, ogni consiglio diventa inutile. Solo Massimiliano sa qual’è la scelta giusta.
“Come ogni scommessa ci sarebbe stato da pazientare e fare sacrifici, ma le gratificazioni sarebbero arrivate, e il piacere di vederle arrivare da una sommessa come questa sarebbe stato impagabile”
Da allora il piccolo convoglio ha iniziato la sua corsa, forte dell’entusiasmo dei suoi fondatori e di una struttura SMART che gli consentiva anche di uscire dai binari per esplorare nuovi percorsi.
Eicom.
Eicom era
“La struttura giusta per fare mercato dopo aver militato in società ben più grandi. «Piccolo è bello», possiamo giocare su dinamicità e flessibilità, indispensabili oggi per gestire partner esterni. In un momento in cui non pensavo di poter andare oltre, ho trovato le condizioni ideali per nutrire le mie ambizioni.”
Un progetto solido, la cui validità ha convinto nei mesi a seguire altri ex colleghi ed amici di Massimiliano che hanno fatto il salto e sono saliti a bordo.
“Il settore dell’energia è vecchio ma nuovo. Ci sono belle possibilità per diversificarsi.”
È questo che intendo quando prima scrivevo di vero successo.
Massimiliano mi parla con la luce negli occhi di chi è realmente emozionato dalle possibilità e novità che vede nel settore energetico. A lui questo lavoro piace, e questa è la caratterista fondamentale che contraddistingue l’uomo giusto per far crescere l’azienda.
Quali scenari si presenteranno a Massimiliano ed Eicom nel corso del 2018 non si sa con certezza, ma c’è molto fermento e diversi progetti interessanti in ballo.
Sicuramente, una delle novità di quest’anno in cui Eicom sta riponendo grandi fiducia e aspettative è la già citata Academy, il corso di formazione specializzato per nuovi agenti con l’obiettivo di costruire una rete di vendita interna all’azienda.
“Una delle prime difficoltà da superare con le nuove risorse sono i luoghi comuni sulle realtà come la nostra. Come in ogni settore c’è chi lo nutre con atteggiamenti lodevoli e chi lo sporca con il lavoro disonesto”
“Il nostro campo è particolarmente soggetto alle conseguenze di questi comportamenti negativi, perché siamo venditori. Se nelle culture anglosassoni o Americana la nostra professione è ben vista e rispettata, in Italia il venditore è per la maggioranza “quello che ti frega”. In ogni caso, noi non smetteremo mai di combattere per sfatare i miti che pesano sulla nostra testa. Il nostro è un lavoro che ha la stessa dignità degli altri e che consente di imparare e crescere professionalmente. Se ci lasciamo influenzare dall’operato dei disonesti che, ripeto, ci sono dappertutto, allora abbiamo perso in partenza.”
Oltre al problema che evidenzia Massimiliano e che affligge gran parte delle realtà legate al mondo energetico, c’è un altro ostacolo, subito successivo, che spesso spaventa le nuove risorse o peggio diventa l’ennesimo oggetto di chiacchiere e malelingue.
L’azienda non assume ma collabora con i nuovi agenti che aprono partita iva.
“Quando ho iniziato io anni fa era diverso. Io ero un dipendente “account”, assunto direttamente dall’azienda con compiti e responsabilità diverse rispetto all’agente che collabora con partita iva. Oggi una soluzione del genere per 20,50,100 venditori è impensabile. L’azienda non potrebbe sostenere i costi di assunzione e mantenimento per cosi tanti dipendenti. In un momento difficile per il lavoro come quello che da diversi anni stiamo attraversando, la soluzione di Eicom Energia è un modo per far lavorare. I giovani ma anche chi ha qualche anno d’esperienza in più. Ovvio che qualcuno storce il naso perché non garantisci le stesse sicurezze del dipendente o del “contratto indeterminato”, ma chi entra nella mentalità di lavoro del libero professionista riesce a percepirne i vantaggi. Può organizzare il proprio tempo, può avvalersi delle competenze di altre figure professionali per migliorarsi costantemente, non è vincolato a uno stipendio fisso, più il suo lavoro è “di qualità” e più ha la possibilità di guadagnare.
Ovvio che non è per tutti, bisogna pur sempre essere portati e motivati.
Noi stiamo dando una possibilità, seguiamo i nostri collaboratori e li aiutiamo a crescere e perfezionarsi nel proprio percorso finché sceglieranno di lavorare con noi.
Questa è una bella cosa, che non si può condannare solo perché non c’è la possibilità di un’assunzione diretta.”
La completa disponibilità di Massimiliano e la naturalezza con cui si presta all’obbiettivo fotografico fanno pensare ad altri talenti ancora celati che uscendo allo scoperto potrebbero aprirgli nuove possibilità e deviare nuovamente il suo percorso.
Ma sarà semmai per un’altra volta. Ora Massimiliano ha un impegno improrogabile che per nulla al mondo, forse nemmeno per far firmare un contratto milionario, rimanderebbe.
Lo aspettano sul campo di calcetto.