La gara ciclistica più amata dagli italiani ha adottato soluzioni sostenibili per la produzione delle maglie
Il Giro d’Italia è uno degli eventi sportivi più amati dagli italiani.
L’amore per la manifestazione e per il ciclismo si alimenta di anno in anno: il nostro paese, nel corso delle 102 edizioni precedenti non ha mai smesso di sostenere e tifare tutti gli atleti che hanno sfrecciato sulle strade dello Stivale. In quella che è la competizione sportiva nazional-popolare per eccellenza!
Abbiamo imparato a convivere con un anno così particolare come il 2020 e anche l’organizzazione del Giro ha dovuto adeguarsi. Nessun bagno di folla agli arrivi o ressa sulle transenne al passaggio dei ciclisti, ma poche presenze che comunque non hanno fatto mancare il calore e i colori in ogni tappa.
Le difficoltà hanno però dato una spinta alla ricerca di soluzioni sostenibili nella gestione e nell’organizzazione di un evento importante come il Giro. Non solo per quanto riguarda gli aspetti più ovvi come quelli della logistica, ma anche soluzioni… di abbigliamento!
Il Giro d’Italia è sinonimo di rosa. Può questo colore così simbolico “tingersi di verde” grazie alle magliette sostenibili?
Rosa, azzurra, ciclamino, bianca: tutti i colori delle magliette sostenibili
Per la prima volta nella storia del Giro d’Italia (e di uno dei tre grand tour, le più importanti corse ciclistiche a tappe del mondo) la maglia rosa del vincitore è stata realizzata con materiale riciclato dal recupero di bottiglie di plastica.
Lo stesso materiale è stato scelto anche per le altre maglie dedicate alle altre classifiche della competizione e indossate dai migliori atleti delle diverse categorie del Giro: la maglia ciclamino per il primo classificato della classifica a punti, quella azzurra per gli scalatori e bianca per il miglior giovane sotto i 25 anni.
Realizzata con il filato riciclato di poliestere, è stata lavorata in tessuto Sitip, composto da materiali certificati Global Recycled Standard, promotore internazionale della produzione sostenibile nel campo manifatturiero e impegnata a premiare le realtà che si impegnano nel rispetto di criteri ambientali e sociali lungo tutta la filiera di produzione.
L’azienda tessile che ha sviluppato la maglia è la bergamasca Sitip, specializzata nella produzione di prodotti eco-sostenibili per il mondo dello sport (e non solo), impegnata nella costante ricerca e sviluppo di nuove pratiche per diminuire sempre più l’impatto ambientale.
La produzione vera e propria delle magliette sostenibili è stata invece portata avanti dalla Castelli, mentre la firma del design è stata affidata – come da tradizione – alla Santini SMS, storico partner del Giro dal 1993.
Un giro per l’ambiente
Le gare che si muovono lungo centinaia di chilometri, la gioiosa e numerosa partecipazione dei tifosi e l’intera organizzazione producono per tutta la manifestazione una mole importante di rifiuti, che si aggiunge a quella generata quotidianamente dalle località attraversate dai corridori e dagli staff delle squadre partecipanti.
Per un Giro sempre più a impatto limitato sull’ambiente, insieme alle magliette sostenibili introdotte in questa edizione, dal 2016 è attivo il progetto RideGreen che accompagna la carovana a pedali lungo tutto il percorso di gara e l’intera durata delle tappe.
Inizialmente nato per raccogliere e differenziare i rifiuti prodotti durante le tappe, nel corso degli anni si è sviluppato in direzioni diverse, in modo concretizzare l’impegno a rendere sostenibile l’evento sportivo e a salvaguardare i meravigliosi paesaggi italiani.
I rifiuti raccolti in modo differenziato vengono avviati principalmente al riciclo e trasformati in nuove materie prime grazie agli accordi con le ditte locali.
La mappatura dei rifiuti prodotti e differenziati permette di attivare progetti di seconda vita per quei materiali destinati alle discariche: in questo modo un semplice rifiuto può essere trasformato in veicolo di valenza sociale per sensibilizzare sull’importanza del riciclo, condividere la cultura dell’upcycle e combattere la piaga dell’abbandono dei rifiuti che tanti danni provoca all’ambiente e alla salute di noi tutti.
Non solo sport, ma anche tante altre curiosità sul mondo delle rinnovabili.
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_ di Simone Picchi