Grazie agli investimenti nella transizione energetica, la green economy potrebbe diventare la prima attività produttiva
Nonostante la diffusione della pandemia da Covid-19 abbia portato a una diminuzione della domanda di elettricità, le isole Hawaii hanno aumentato la propria capacità produttiva di energia rinnovabile. Tutte le compagnie dell’isola infatti hanno registrato crescite nei contratti di fornitura elettrica da fonti pulite, portando benefici all’intera economia hawaiana. Ciò è dovuto all’impegno dei governi che dal 2008 ad oggi si sono avvicendati e che hanno attuato politiche di sviluppo sostenibile.
Dalle case alle industrie fino alle università, le Hawaii vivono con energia ricavata dal sole, dal vento e dall’acqua. Oltre alla capitale Honolulu, le fonti pulite hanno raggiunto anche i piccoli centri, tanto che l’isola di Maui sta gradualmente abbandonando le fonti fossili. Altri stati come la California hanno seguito l’esempio delle isole Hawaii, fissando l’obiettivo di emissioni zero al 2045.
L’impegno per un futuro più pulito
La crescita sostenibile delle isole è senza dubbio figlia delle politiche energetiche approvate negli ultimi anni. Infatti, con l’approvazione dell’Hawaii Clean Enegy Initiative, un’intesa che nel 2008 ha coinvolto le imprese e il mondo accademico per la promozione delle energie pulite, le isole Hawaii hanno diminuito sempre più la dipendenza dalle fonti fossili straniere a vantaggio di quelle rinnovabili locali. Anche i governi che si sono succeduti hanno proseguito nel solco della strada tracciata dall’intesa del 2008, aprendo cantieri per la realizzazione di infrastrutture energetiche sostenibili e per il miglioramento della qualità degli impianti già esistenti.
Ma le norme per la promozione delle energie alternative hanno abbracciato anche i veicoli. Nel 2019 Hawaiian Electrics, compagnia pubblica di energia elettrica, ha stretto una joint-venture con la società EverCharge per la realizzazione di SmartPower, una tecnologia per la ricarica dei veicoli elettrici che occupa poco spazio e quindi si può posizionare anche nel cortile della propria casa o all’entrata di un edificio. Oggi SmartPower è molto richiesta sia da possessori di veicoli a batteria che da agenzie immobiliari, proprio perché aumenta il valore degli fabbricati.
Le rinnovabili, linfa vitale per l’economia
Il progresso delle fonti pulite ha portato anche a un aumento delle imprese, dei posti di lavoro a loro collegati e delle occasioni di formazione legate alla transizione verde. Infatti, oltre a Hawaiian Electric, anche i principali operatori privati di energia elettrica hanno aumentato il proprio giro d’affari. Kauai Island Utility Cooperative (KIUC), cooperativa di luce e gas con sede nell’isola di Kuai, ha dichiarato che nel 2020 ha raddoppiato il proprio fatturato rispetto al 2019. Prima dello scoppio della pandemia, proprio le isole Hawaii hanno anche ospitato diversi congressi e corsi di formazione sulle nuove opportunità dell’economia sostenibile.
L’esempio di Maui
Sfruttando il sole, il vento e promuovendo l’uso dei biocarburanti anche una piccola isola come Maui è diventata leader nelle fonti pulite. Infatti lo scorso anno ha raggiunto il 50% di produzione di energia da fonti rinnovabili e, con questo andamento, nel giro di pochi anni potrebbe smantellare l’unica centrale a carbone dello stato (da 180 megawatt) e l’impianto di Kahului (da 38 megawatt) alimentato a petrolio nel 2024.
Oltre a attività lavorative e edifici abitativi, anche la University of Hawaiʻi Maui College, la prima università dell’isola, ha sostituito i propri sistemi di alimentazione con circa 3300 pannelli solari, diventando uno dei pochi atenei statunitensi a raggiungere l’obiettivo di emissioni zero. Così, se per altri stati la sostenibilità è un’emergenza, per le Hawaii rappresenta una vera e propria tradizione.
Le energie rinnovabili stanno trasformando il Pianeta,
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_ di Matteo Melani