In Toscana un esempio di resilienza e sostenibilità: dai rifiuti nasce la bellezza, la discarica finanzia l’arte
Peccioli, antico borgo toscano in provincia di Pisa e Bandiera Arancione del Touring, ha trasformato una delle più grandi discariche della regione in una opportunità, diventando un modello di resilienza e sostenibilità. Dallo smaltimento, dal trattamento e dal riciclo dei rifiuti è riuscito a ricavare cultura e, grazie a quello che oggi è chiamato “il sistema Peccioli”, sono stati realizzati due teatri all’aperto: l’Anfiteatro Triangolo Verde e l’Anfiteatro Fonte Mazzola, che ospitano iniziative culturali, spettacoli ed eventi.
La storia di Peccioli negli ultimi decenni
La storia recente di Peccioli è legata alla presenza sul territorio di una grande discarica per lo smaltimento di rifiuti. Nessuno vuole una discarica sul proprio territorio, in Italia di solito ci si oppone per ragioni ambientali, talvolta politiche. Figurarsi in un borgo in mezzo alle idilliache colline toscane!
Invece, grazie alla lungimiranza del sindaco del paese, Renzo Mascelloni, e dei suoi cittadini, ispirati dai modelli dei paesi nordici, è stata creata la Belvedere Spa, che ha adottato una gestione innovativa avvalendosi di tecnologia d’avanguardia. La società è per il 64% partecipata dal Comune e per il 36% da 900 piccoli azionisti pecciolesi coinvolti nel progetto, e ha come obiettivo appunto quello di “promuovere lo sviluppo del Comune di Peccioli, del suo territorio e della sua economia”.
La discarica oggi è in grado di riciclare rifiuti indifferenziati e generare energia. Si tratta di un modello di economia circolare ma non solo, visto che l’impianto produce anche ricchezza, ben 4-5 milioni di euro che vengono investiti in sostenibilità, cultura, arte e architettura, innovazione tecnologica e welfare. L’amministrazione locale ha così dimostrato che è possibile affrontare questioni delicate trovando nuove soluzioni.
I rifiuti si trasformano in arte e cultura
Il progetto, oltre a limitare l’impatto dell’impianto sul territorio, ha ridisegnato l’area, detta il Triangolo Verde, un modo più simpatico di chiamare la grande discarica. E’ stata istituita la Fondazione Peccioliper, nata proprio per valorizzare il territorio coniugando cultura e arte con economia. In questa prospettiva sono stati realizzati i due teatri all’aperto: l’anfiteatro Fonte Mazzola, che ha la struttura dell’antico teatro greco e può ospitare ben duemila persone, e l’Anfiteatro Triangolo Verde, situato all’interno della discarica, realizzato con materiali eco-compatibili e, grazie alle più avanzate tecniche di bio-edilizia, nel massimo rispetto ambientale, sede di concerti e di installazioni artistiche permanenti.
In altre parole, i ricavi della discarica finanziano i progetti artistici. Concerti, sfilate, spettacoli, congressi, incontri didattici ma non solo: dal 2011 in discarica troneggiano “I Giganti” creati dal gruppo Naturaliter “per simboleggiare – spiega il sindaco – che anche dai rifiuti ci può essere una rinascita”. Queste sculture alte dai 5 ai 9 metri, che rappresentano figure umane, sono state collocate intorno al Triangolo Verde all’interno dell’Impianto di Smaltimento e Trattamento Rifiuti per accogliere i visitatori che partecipano agli eventi e spettacoli.
La bellezza attira bellezza
Da 14 anni, Peccioli ospita il Festival delle 11 lune che propone rassegne dedicate al teatro e alla musica, ed è uno degli eventi più importanti dell’estate toscana. Il borgo è diventato anche un museo diffuso, un museo a cielo aperto, dove artisti internazionali espongono le loro opere: tra gli altri, David Tremlett ha colorato con geometrie vivaci le barriere di contenimento dell’Impianto di Smaltimento Rifiuti, Patrick Tuttofuoco ha realizzato sculture di marmo, neon e ferro. Anche Sergio Staino, il noto vignettista toscano, ha dipinto, con il figlio Michele, personaggi fantastici sulle pareti esterne dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico. Si tratta di un allegro affresco, intitolato “All’altezza delle margherite”, i cui protagonisti sono i piccoli abitanti delle colline circostanti (chiocciole, rane, cavallette, lucertole, libellule, scarabei ecc.) cavalcati da guerrieri, saltimbanchi, principesse o splendide odalische, che sembrano usciti da un libro di fiabe per bambini.
Il “modello” Peccioli
Peccioli è stata scelta come luogo di incontro di ricercatori e scienziati che, arrivati qui da tutto il mondo, hanno elaborato la Carta di Peccioli – Principi per un’ecologia radicale. Per la sua caratteristica di comunità resiliente ha avuto uno spazio dedicato, nel Padiglione Italia della Biennale Internazionale di Architettura di Venezia 2021. Nel frattempo, la discarica è diventata un “caso” anche per il mondo dell’arte. Ci auguriamo che Peccioli possa essere l’esempio di “visione innovativa” e di quella creatività che migliora la qualità della vita dei cittadini e del territorio per le amministrazioni di tanti altri comuni italiani.
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_ di Mirella Protti