Cittadini ancora poco informati su strumenti ma più attenti alle scelte ecologiche
Purtroppo è così.
L’indagine condotta da Cittadinanzattiva e riportata da La Repubblica.it ha portato alla luce le lacune degli italiani legate al proprio accordo di fornitura energetica.
E questo non soltanto per colpa loro.
Se da una parte c’è un servizio che nell’immaginario comune è rimasto associato al mercato di tutela in gestione all’autorità, dall’altra, quella dei fornitori, ci sono ancora troppe poche chiarezza e trasparenza.
Una situazione che nel tempo ha generato ulteriore caos, spianando la strada anche a comportamenti ai limiti della correttezza che hanno inevitabilmente portato diffidenza e sospetto verso il mercato libero dell’energia.
C’è però una luce in fondo al tunnel, in quanto l’analisi condotta fa emergere la ben disposizione degli intervistati ad avvalersi di fonti di energie rinnovabili e servizi che favoriscono la conservazione dell’ambiente, anche spendendo qualcosa in più rispetto a quanto spendono ora.
Proprio questa potrebbe essere la via da seguire per migliorare i servizi, la comunicazione e diminuire le distanze tra le due parti.
Un percorso in cui vincerebbero tutti, compreso l’ambiente.
Di seguito riportiamo il link alla notizia de La Repubblica.it contenente i dati dell’indagine
Italiani bocciati in energia: 3 su 4 non sanno neanche quanto pagano
e per approfondimenti rimandiamo anche alla pagina dedicata nel sito di cittadinanzattiva
Presentata la nostra indagine sulla sostenibilità energetica: cittadini ancora poco informati su strumenti ma più attenti alle scelte ecologiche
Grazie Sole ☀️